Risultati incoraggianti per i vasi sanguigni creati in laboratorio

Sezione di un vaso sanguigno (credit: hypertension.ca)
Sezione di un vaso sanguigno (credit: hypertension.ca)

Si stanno rivelando molto efficaci i primi vasi sanguigni sperimentali realizzati con le cellule dei pazienti sottoposti ciclicamente all’emodialisi. I nuovi vasi sanguigni costituiscono il primo caso di innesto derivato totalmente dai tessuti del medesimo paziente e potrebbero eliminare l’incubo delle dolorose e pericolose reazioni immunitarie.

Quotidianamente, in tutto il mondo diversi milioni di persone con gravi insufficienze renali si sottopongono ai cicli di emodialisi per ripulire il loro sangue. Per rendere più rapida la procedura, i medici generalmente impiantano una fistola – ossia una congiunzione praticata tramite un vaso sanguigno tra una vena e una arteria – nel braccio del paziente, per consentire così al sangue di fluire all’esterno verso il rene artificiale (il macchinario che ripulisce il sangue) e di rifluire poi nel normale circolo sanguigno del dializzato. Leggi tutto “Risultati incoraggianti per i vasi sanguigni creati in laboratorio”

Lenti fotocromatiche istantanee in vista

Le lenti fotocromatiche sono una comodità per chi è costretto a portare gli occhiali in differenti condizioni di luce, ma impiegano spesso troppo tempo per adattarsi alla luminosità. Ora una nuova scoperta potrebbe rendere più semplice l’utilizzo delle lenti sensibili alla luce.

fotocromUn gruppo di ricercatori ha recentemente sviluppato un nuovo materiale in grado di passare istantaneamente da trasparente a blu scuro quando viene colpito dalla luce solare (raggi UV) e di ritornare rapidamente incolore non appena la luce smette di colpirlo. Al team guidato da Jiro Abe (Aoyama Gakuin University, Giappone) sono occorsi circa dieci anni di studio sulle proprietà dei materiali sensibili alla luce derivati dallo HABI (hexaarylbiimidazole), un composto che allo stato naturale si presenta incolore e che quando viene colpito dalla luce vira verso il blu scuro a causa della rottura di un legame chimico all’interno delle sue molecole. Il processo dura però alcune decine di secondi se non di più, e ciò ha fino a ora consentito di produrre lenti fotocromatiche che si scuriscono lentamente. Leggi tutto “Lenti fotocromatiche istantanee in vista”

Febbre suina: informarsi e conoscere gli effetti del virus senza inutili allarmismi

pigfluDestano preoccupazione gli attuali focolai di febbre suina in Messico e negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando costantemente l’evolversi della malattia e la diffusone del virus nelle altre aree del globo.

La situazione merita la massima attenzione, ma è ancora lontana dall’essere critica, nonostante i media stiano contribuendo non poco a instillare un panico al momento del tutto immotivato specialmente nel vecchio continente. Il virus della febbre suina (una variante del virus H1N1) provoca forti episodi febbrili e interessa principalmente l’apparato respiratorio e può avere dunque un lungo decorso. I numerosi decessi registrati negli ultimi giorni in Messico sono principalmente dovuti proprio a complicazioni di carattere respiratorio e spesso degenerate in gravi polmoniti a causa di una tardiva diagnosi della malattia. Leggi tutto “Febbre suina: informarsi e conoscere gli effetti del virus senza inutili allarmismi”

Perché i cammelli hanno le gobbe? A che cosa servono?

Secondo una credenza popolare molto diffusa, i cammelli userebbero le curiose gobbe che hanno sul dorso per conservare l’acqua, così da consentire a queste “navi del deserto” di percorrere grandi distanze sotto al sole cocente senza alcun bisogno di bere. Nulla di più sbagliato.

Le gobbe dei cammelli non sono riserve d’acqua, ma veri e propri serbatoi di emergenza in cui conservare il grasso, da cui possono trarre le energie quando il cibo scarseggia. La maggior parte dei mammiferi immagazzina il grasso in eccedenza in uno strato omogeneo, generalmente collocato intorno agli organi vitali, così da proteggerli e mantenerli al caldo. I cammelli, però, vivono in ambienti aridi caratterizzati da temperature diurne molto alte e, a differenza di molti altri loro colleghi mammiferi, hanno la continua esigenza di eliminare il calore in eccesso. Leggi tutto “Perché i cammelli hanno le gobbe? A che cosa servono?”

Anni muggenti: mappato il genoma bovino

herefordCi sono voluti circa 6 anni e il lavoro di oltre 300 ricercatori per mappare completamente il genoma dei bovini. L’opera di ricerca, costata 53 milioni di dollari, è ora completa e non solo consentirà di conoscere meglio proprietà e qualità di latte e carne, ma permetterà di comprendere con maggior precisione l’evoluzione del bestiame che ha accompagnato l’uomo per buona parte della sua esistenza.

Il genoma bovino comprende circa 22mila geni e assomiglia molto al nostro e a quello dei cani. A differenza del genoma umano, però, il genoma bovino contiene un maggior numero di geni duplicati e molte più informazioni per le difese immunitarie. Secondo i ricercatori che hanno condotto la mappatura del DNA della razza Hereford, e hanno da poco pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista scientifica Science, tale diversità sarebbe dovuta al fatto che i bovini sono animali ruminanti con più stomaci e sono dunque esposti a un maggior numero di microorganismi. Quello sulle difese immunitarie rimane comunque uno dei principali nodi da sciogliere sul genoma bovino da poco mappato. Leggi tutto “Anni muggenti: mappato il genoma bovino”

Nessuna comparazione per trovare la casa migliore, le formiche si accontentano

talbipennisI traslochi non sembrano impensierire più di tanto le formiche appartenenti alla specie Temnothorax albipennis. Questi insetti utilizzano infatti un approccio molto pragmatico quando si tratta di dover cambiare formicaio: non confrontano diversi nidi tra loro per trovare il migliore, ma si stabiliscono nella prima dimora che trovano in grado di accogliere tutta la colonia.

Gli esemplari di T. albipennis stabiliscono generalmente i loro nidi tra le fenditure delle rocce, prediligendo ripari asciutti e protetti dai predatori e dalla luce diretta del sole. Sulla base di queste informazioni e di numerose osservazioni, gli entomologi erano giunti alla conclusione che queste formiche selezionassero attentamente il loro prossimo nido – in sostituzione di quello distrutto – affidando una sorta di ricerca comparativa ad alcune esploratrici. In laboratorio i ricercatori avevano infatti notato come le esploratrici visitassero sia un nido di bassa qualità e uno con maggiori pregi prima di operare la loro scelta e stanziarsi nella tana migliore chiamando a raccolta il resto della colonia. Sembrava proprio che le formiche esploratrici fossero in grado di confrontare due potenziali case prima di scegliere. Leggi tutto “Nessuna comparazione per trovare la casa migliore, le formiche si accontentano”