Quando le stelle creano i cristalli per le comete

L'esplosione stellare trasforma la polvere in cristalli di silicati (credit: NASA/JPL-Caltech)
L'esplosione stellare trasforma la polvere in silicati cristallini (credit: NASA/JPL-Caltech)

Da tempo gli astrofisici si chiedevano come i minuscoli silicati cristallini, che necessitano solitamente di alte temperature per formarsi, possano trovarsi nel cuore gelido delle comete. Ora un gruppo di ricercatori è forse riuscito a risolvere l’enigma.

Utilizzando il telescopio spaziale Spitzer della NASA, il team di ricerca ha osservato le turbolenze di una giovane stella, molto simile al nostro Sole, scoprendo come i silicati si possano trasformare in cristalli in seguito a una violenta esplosione stellare. Nel disco di polvere e gas intorno alla turbolenta stella EX Lupi, i ricercatori hanno notato la comparsa dei cristalli confrontando le immagini fornite da Spitzer con quelle raccolte in un periodo di relativa calma del corpo celeste. Leggi tutto “Quando le stelle creano i cristalli per le comete”

La lebbra è più vecchia del previsto

I segni della lebbra sullo scheletro ritrovato in India (credit: Gwen Robbins et al., PLoS ONE)
I segni della lebbra sullo scheletro ritrovato in India (credit: Gwen Robbins et al., PLoS ONE)

La lebbra affligge l’umanità da molto più tempo di quanto non si pensasse. A rivelarlo è un gruppo di ricercatori, che ha da poco scoperto in India uno scheletro risalente a circa 4.000 anni fa con evidenti tracce lasciate dalla terribile patologia. Il nuovo ritrovamento riporta indietro di circa 1500 anni le origini della malattia e fornisce nuovi elementi per comprendere come la lebbra si sia diffusa su scala globale.

Fino a oggi, le testimonianze più remote nel tempo della malattia erano state ritrovate in alcuni testi nel sud dell’Asia risalenti al VI secolo prima dell’era volgare, dove venivano descritte le disabilità solitamente causate dalla patologia. In maniera più ambigua, anche nei Veda, gli antichi testi sacri dell’induismo databili intorno a due millenni prima dell’era volgare, si faceva cenno a una malattia simile alla lebbra. Infine, in Egitto fu ritrovato lo scheletro con i segni della lebbra più antico finora conosciuto, risalente al II secolo prima dell’era volgare. Tracce inequivocabili, poiché la lebbra attacca sì la pelle e le terminazioni nervose più periferiche, ma nei casi più gravi può anche diffondersi fino al tessuto osseo. Leggi tutto “La lebbra è più vecchia del previsto”

Per evitare gli incidenti in auto ci vuole tatto

sorpassoUno scossone è il miglior segnale di allarme per chi guida. Una distrazione in autostrada può spesso rivelarsi fatale: radio, cellulari e navigatori satellitari rendono meno vigile il guidatore e spesso i soli segnali visivi o sonori per richiamare la sua attenzione ed evitare, per esempio, la collisione con un altro automezzo non sono sufficienti. Una forte vibrazione potrebbe essere la soluzione del problema, almeno secondo uno studio da poco presentato all’incontro annuale dell’Association for Psychological Science.

Gli incidenti automobilistici sono nella maggior parte dei casi causati da guidatori poco attenti, spesso provati dalla stanchezza e da spostamenti eccessivamente lunghi. Una distrazione anche di pochi secondi può portare a una rapida e inarrestabile catena di eventi che, nella peggiore delle ipotesi, può costare la vita a chi viene coinvolto nell’incidente. Leggi tutto “Per evitare gli incidenti in auto ci vuole tatto”

Macrocheira kaempferi, il granchio gigante del Giappone

credit: Lycaon (Hans Hillewaert)
credit: Hans Hillewaert

Macrocheira kaempferi è il più grande invertebrato vivente della Terra. Appartenente alla divisione degli artropodi, il Granchio gigante del Giappone può raggiungere da adulto un’estensione di circa quattro metri grazie alle lunghe zampe, mentre il corpo centrale non supera generalmente i 40 centimetri di ampiezza. Questo particolare essere vivente vive nei fondali dell’Oceano Pacifico a una profondità che si aggira intorno ai 400 metri. Leggi tutto “Macrocheira kaempferi, il granchio gigante del Giappone”

Perché la pressione sanguigna ha un massimo e un minimo?

Il sangue che ci scorre nelle arterie e nelle vene è un liquido sotto pressione. Se così non fosse, la “linfa” che ci tiene in vita non potrebbe fluire dal cuore alla circolazione sanguigna. Questa pressione varia continuamente: quando il cuore si contrae, il sangue raggiunge il suo picco di pressione massima, chiamata sistolica, quando invece il muscolo cardiaco si rilascia (fra un battito e l’altro), la pressione scende raggiungendo il suo valore più basso, chiamato valore diastolico.

Per fini diagnostici, la pressione viene misurata in millimetri di mercurio (mm/Hg) con un particolare strumento chiamato sfigmomanometro. In media la pressione sistolica (“la massima”) di un adulto di media costituzione si aggira intorno ai 110-120 mm/Hg, mentre quella diastolica (“la minima”) è di circa 75-85 mm/Hg. Leggi tutto “Perché la pressione sanguigna ha un massimo e un minimo?”

GRB 090423, l’oggetto più remoto scoperto nello spazio

Grazie al Very Large Telescope dell’ESO, gli astronomi sono riusciti a identificare l’oggetto più distante finora conosciuto dall’uomo nell’intero Universo. Il telescopio è infatti riuscito a cogliere le tracce (lampi di raggi gamma) di una delle esplosioni più remote finora registrare nello spazio. Stando ai primi calcoli, l’esplosione sarebbe avvenuta circa 13 miliardi di anni fa, ad appena 600 milioni di anni dal Big Bang, il fenomeno che si ipotizza originò l’Universo.

Il satellite Swift coglie un lampo gamma (credit:  NASA/Swift/Stefan Immler)
Il satellite Swift coglie un lampo gamma, il punto arancione (credit: NASA/Swift/Stefan Immler)

Come suggerisce il loro nome, i lampi gamma (GRB) sono potenti lampi costituiti da raggi gamma che possono solitamente avere la durata di un secondo o di pochi minuti. Questi lampi comportano la produzione di una enorme quantità di energia in pochissimo tempo, caratteristica che li rende gli eventi più potenti che si possono verificare nell’infinità del Cosmo. La loro esistenza è generalmente legata alle esplosioni delle stelle che collassano in buchi neri. Leggi tutto “GRB 090423, l’oggetto più remoto scoperto nello spazio”