Basta un poco di zucchero e la termite non c’è più

Esemplari di Nasutitermes corniger
Esemplari di Nasutitermes corniger

I nidi delle termiti dovrebbero essere un paradiso per i patogeni, sono caldi, umidi ed estremamente affollati, eppure le colonie di questi insetti diventano vittime di gravi epidemie molto raramente. Un piccolo mistero, che ha incuriosito per molto tempo gli entomologi e che sembra essere ora risolto grazie a una nuova recente scoperta.

Un gruppo di ricercatori ha notato che le termiti producono infatti un enzima antimicrobico molto efficace, che viene disperso sui loro corpi e sulle superifici che costituiscono il nido. Il team di scienziati è riuscito a bloccare questo enzima, ottenendo così una valida soluzione per contrastare le infestazioni da termiti.

Così come avviene per gli esseri umani, negli insetti il sistema immunitario si attiva quando l’organismo viene invaso da un agente esterno potenzialmente pericoloso. Tale attivazione avviene quando le proteine GNBP (Gram-negative bacteria binding proteins) danno l’allarme attaccandosi alle molecole di zucchero sulla superficie delle cellule dei batteri e dei funghi che hanno invaso l’organismo.

Studiando questo particolare tipo di proteine nelle termiti, il ricercatore Mark Bulmer (Towson University – Maryland USA) si è reso conto che le GNBP non agiscono solamente come sentinelle.  La struttura delle GNBP nelle termiti è tale da consentire alle medesime proteine di aggredire direttamente i microbi, senza l’intervento di altri anticorpi. Insieme ai suoi colleghi, Bulmer ha così deciso di prelevare le GNBP da alcuni esemplari di Nasutitermes corniger, una specie di termite tropicale, per riprodurre in laboratorio alcuni esperimenti tesi a valutare l’efficacia delle proteine nel contrastare i microbi.

Le GNBP delle termiti si sono rivelate in grado di attaccare i batteri e i funghi, indebolendoli a tal punto da renderli estremamente vulnerabili e poco resistenti. Le proteine si sono inoltre dimostrate estremamente potenti: l’estratto da una sola termite ha infatti consentito di uccidere diverse centinaia di spore, impedendo ai funghi di attecchire e moltiplicarsi. Un risultato a dir poco sorprendente e mai osservato prima con così tanta precisione e nettezza in altri insetti.

Termitaio
Termitaio

Come scrivono nel loro studio da poco pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori hanno inoltre rilevato numerose tracce di GNBP sui corpi delle termiti e sulle superfici che costituiscono il loro nido. Nonostante si trovi all’esterno dell’organismo degli insetti, questo strato di GNBP è ugualmente in grado di contrastare e digerire un’ampia serie di microbi. Una sorta di prevenzione adottata dalle colonie per ridurre il rischio di epidemie che in ambienti chiusi e affollati come quelli dei nidi potrebbero portare allo sterminio di buona parte degli esemplari.

I ricercatori hanno così provato a inibire le GNBP somministrando a 24 termiti un semplice derivato dello zucchero, GDL, in grado di inibire l’azione dell’enzima. Gli esemplari sono stati poi espoti a un fungo relativamente aggressivo, che ha causato la morte di tutti gli insetti in appena cinque giorni. L’esperimento è stato poi ripetuto con un altro gruppo di termiti con le GNBP in grado di agire normalmente e in questo caso gli insetti hanno vissuto più a lungo. Infine, un terzo gruppo di termiti con l’enzima inibito a causa del GDL si è dimostrato particolarmente cagionevole e con un’alta mortalità anche senza una esposizione a un particolare agente patogeno.

Il GDL è molto economico e non è tossico, spesso viene utilizzato dall’industria alimentare, e potrebbe essere dunque inserito nelle vernici per mantenere alla larga le termiti e le loro fameliche mandibole. Il gruppo di ricerca dovrà ora approfondire i risultati finora raggiunti, portando maggiori evidenze sulla validità del GDL come pesticida naturale. I pranzi a base di case e mobili delle termiti potrebbero avere le ore contate.

2 risposte a “Basta un poco di zucchero e la termite non c’è più”

  1. Buonasera,
    riporto un fatto a cui oggi non ho saputo dare spiegazione. Ho compiuto una gita in montagna (1800m, bosco di pini, parco naturale) e, camminando lungo la strada sterrata, ho notato il solito via vai di migliaia di formiche nere “grosse” che dovrebbero essere termiti. Non parlo di formiche in fila indiana ma un percorso largo 30-40 cm interamente percorso da questi animali. Queste colonie numerosissime vivono in quei “mucchi” di aghi di pino alti a volte un paio di metri. Dicevo dunque: verso mezzogiorno tutto scorreva regolarmente mentre, al mio ritorno verso le 16, erano praticamente tutte morte! Alcune “operaie” erano indaffarate a recuperare i corpi delle altre. Pur essendo il bordo di una strada, non è possibile che siano state sterminate da auto (ne saranno passate forse 3-4 e non certo in quella porzione di strada); diciamo che sono state sterminate per una lunghezza di un paio di Km. La domanda: sapendo che si trattava di parco, quindi nessun pesticida, nessun veleno, viabilità quasi nulla, bella giornata di sole …cosa può essere successo? A qualcuno risultano altri casi simili? Grazie. Saluti

  2. Dopo aver parlato con un esperto (il quale non sa neppure lui dare una spiegazione al fenomeno) so che la formica di cui parlo non è Termite bensì Formica Rufa.

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