L’aumento di anidride carbonica potrebbe condannare a morte le barriere coralline

coralloSi moltiplicano le ricerche scientifiche sugli effetti dell’aumento dei gas serra sugli ecosistemi marini, a testimonianza di quanto sia precario lo stato di salute del nostro Pianeta. Le alte emissioni di anidride carbonica iniziano a danneggiare seriamente la vita marina a causa dell’innalzamento delle temperature e del costante aumento dell’acidità delle acque di mari e oceani. Non ha dubbi in proposito un gruppo di ricercatori che ha da poco portato a termine uno studio su alcune coste del Mar Rosso per valutare l’impatto dell’aumento di temperatura e acidità dei mari sui coralli.

Come è ormai noto da tempo, il progressivo riscaldamento dei mari può condizionare sensibilmente il metabolismo del corallo. Le alte temperature possono infatti portare allo sbiancamento dei coralli, un fenomeno distruttivo che compromette seriamente gli ecosistemi delle barriere coralline fino a farle scomparire. Inoltre, i microorganismi che costruiscono progressivamente il corallo patiscono una eccessiva acidità dell’acqua marina, dovuta all’assorbimento da parte dei mari dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera. Leggi tutto “L’aumento di anidride carbonica potrebbe condannare a morte le barriere coralline”

Il Sistema solare è mancino, forse

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Aminoacidi orientati verso destra e verso sinistra (credit: NASA.gov)

Il nostro sistema solare sembra preferire i mancini, almeno tra gli aminoacidi. A rivelarlo sono due ricercatori della NASA, che hanno da poco svolto un interessante studio sugli aminoacidi ritrovati in alcuni meteoriti con una età superiore a quella del nostro Pianeta.

Da oltre un secolo, gli scienziati sanno bene che gli aminoacidi – i mattoncini che assemblati danno origine alle proteine – possono presentarsi in due specifiche variabili: orientati verso destra (destrorsi) o verso sinistra (sinistrorsi). Per comprendere se gli aminoacidi siano “mancini” o meno occorre osservare come si lega uno degli atomi di idrogeno alla loro struttura chimica. Banalizzando molto, possiamo equiparare l’atomo di idrogeno al pollice, mentre l’intero aminoacido alla mano: a seconda di dove si trova l’idrogeno è possibile stabilire l’orientamento dell’aminoacido. Per ragioni ancora non chiare, tutti gli organismi viventi che popolano la Terra contengono unicamente aminoacidi mancini. Leggi tutto “Il Sistema solare è mancino, forse”

La morte per il fitoplancton arriva dall’alto

Plancton al microscopio
Plancton al microscopio

Le particelle ricche di nutrienti che si trovano nell’atmosfera sono una sorta di manna dal cielo per il fitoplancton, quell’insieme di minuscoli organismi vegetali alla base dell’alimentazione di migliaia di specie marine. Secondo una recente ricerca, però, alcune particelle presenti nell’atmosfera starebbero avvelenando il fitoplancton in numerose aree degli oceani, creando non pochi problemi ai delicati ecosistemi oceanici e alterando le quantità di gas serra assorbite annualmente dai minuscoli vegetali che lo compongono.

Le particelle trasportate tramite l’atmosfera sono di vario tipo e comprendono sia elementi naturali che derivati dall’attività umana e includono polveri ricche di minerali, sali e molecole organiche. Depositandosi sulla superficie dei mari e degli oceani, questi componenti forniscono buona parte delle sostanze nutrienti per il fitoplancton che galleggia negli strati superiori delle acque, mantenendo così in equilibro l’ecosistema marino. Ma sull’acqua si depositano anche elementi potenzialmente nocivi per i mari e responsabili di fenomeni pericolosi per gli ecosistemi come le piogge acide.

Per lungo tempo il problema era stato sostanzialmente ignorato, ma ora un gruppo di ricercatori ha approfondito le conoscenze sul tema giungendo a risultati inquietanti. L’oceanografa Adina Paytan (University of California, USA), insieme ad alcuni colleghi, ha svolto una serie di meticolose ricerche studiando gli effetti degli aerosol atmosferici (le particelle presenti nell’atmosfera) europei e africani su alcune colonie di fitoplancton del Mar Rosso. Il gruppo di ricerca ha dunque prelevato alcuni aerosol da diverse aree dell’Europa e dell’Africa e li ha poi uniti ad alcuni campioni di acqua marina proveniente dal Mar Rosso. Leggi tutto “La morte per il fitoplancton arriva dall’alto”

Foresta Amazzonica trasformata in sorgente di CO2 dalla siccità

La foresta Amazzonica è una risorsa fondamentale per ripulire l'aria dai gas serra e diminuire l'impatto del surriscaldamento globaleLe cattive notizie provenienti dalla Foresta Amazzonica sembrano purtroppo non mancare mai. Un gruppo di ricercatori, impegnati in uno studio pluriennale per monitorare la salute della famosa foresta pluviale, è giunto a una scoperta sorprendente e a tratti inquietante. La grave siccità registrata nella zona nel 2005 non ha solo ristretto la capacità della Foresta Amazzonica di assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera, ma ha anche determinato la morte di così tanti alberi da rendere negativo il bilancio nelle emissioni di alcune sue aree, che dunque emettono ora più CO2 di quanto siano in grado di assorbirne.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science e lanciano nuove ombre sulla capacità delle foreste pluviali di essere costantemente degli spazzini dell’aria. Durante la loro crescita, le foreste pluviali possono generalmente assorbire quantità considerevoli di anidride carbonica dall’atmosfera, arrivando a prelevare anche 1,8 miliardi di tonnellate del pericoloso gas all’anno, circa un quinto di tutte le emissioni derivanti dai combustibili fossili.  Se però gli alberi non sono in salute, il loro utilizzo di CO2 diminuisce e di molto, trasformando in alcuni casi le foreste stesse in produttori di gas serra. Leggi tutto “Foresta Amazzonica trasformata in sorgente di CO2 dalla siccità”

Perché quando saltiamo ricadiamo nel medesimo punto?

All’equatore, dove ruota più velocemente, il nostro Pianeta raggiunge una velocità di circa 1670 Km/h. Ma allora perché quando saltiamo ricadiamo nel medesimo punto?

terraSe la Terra ruota così velocemente, sembrerebbe ragionevole prevedere che chi compie un salto in aria in linea retta debba atterrare in un punto diverso rispetto a quello di partenza. Il Pianeta si è ovviamente mosso sotto ai piedi del saltatore ci dice il buonsenso.

Nel corso dei secoli, tale questione – apparentemente banale – è stata sollevata numerose volte dagli astronomi, consci di trovarsi sopra un globo rotante ad alta velocità. Semplificando molto, oggi sappiamo che tutto ciò che è compreso in un oggetto in moto si muove. Proprio per questo motivo sui mezzi di locomozione utilizziamo le cinture di sicurezza. Se non siamo ben ancorati al veicolo che ci ospita, quando questo compie un brusco rallentamento tendiamo a mantenere una certa inerzia che ci fa continuare a muovere benché il mezzo sia ormai fermo.

Un oggetto mal assicurato all’interno dell’abitacolo di un’automobile, per esempio, vola in avanti se la vettura si ferma d’improvviso in quanto l’oggetto viaggia alla medesima velocità dell’automobile. Se così non fosse, sarebbe impossibile lanciare al passeggero seduto di fronte a noi una rivista su un treno in movimento. Leggi tutto “Perché quando saltiamo ricadiamo nel medesimo punto?”

Surriscaldamento globale millenario

global warmingL’umanità dovrà affrontare un futuro poco felice se continuerà a immettere gas serra nell’atmosfera. Secondo un gruppo di ricercatori, infatti, gli effetti causati dall’inquinamento atmosferico si protrarranno per un tempo molto più grande del previsto. Mentre le quantità di anidride carbonica tardano a diminuire, il clima sembra essere destinato a cambiare molto lentamente ma in maniera inesorabile nel corso dei prossimi secoli: i cambiamenti registrati tra cento anni potrebbero dunque essere ancora in atto tra un millennio.

A rivelare le ultime sconfortanti novità sul clima è la rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha da poco pubblicato una ricerca di Susan Solomon del National Oceanic and Atmospheric Administration’s Earth System Research Laboratory (Colorado – USA). Insieme ai suoi collaboratori, la ricercatrice ha utilizzato due tipologie di modelli matematici su scala secolare e millenaria per calcolare le possibili reazioni del clima nell’anno 3000. I risultati ottenuti sembrano essere a dir poco scoraggianti.

Il team ha rilevato come due processi climatici siano destinati a confrontarsi determinando un sostanziale mantenimento del picco di temperatura, previsto per la fine del secolo in corso, fino all’anno 3000. Il lento riassorbimento dell’anidride carbonica da parte degli oceani tende infatti ad attenuare il surriscaldamento globale, ma l’altrettanto lento assorbimento del calore atmosferico da parte degli oceani tende invece a compensare la perdita di anidride carbonica nell’atmosfera. I due processi sembrano dunque destinati a mantenere un equilibrio deleterio per il Pianeta, che potrebbe mantenere così gli 1,5 – 4 °C in più previsti per la fine del secolo fino all’anno 3000. Leggi tutto “Surriscaldamento globale millenario”