La scienza festeggia il secolo di Rita Levi Montalcini

Oggi è una giornata speciale per la scienza italiana. Il 22 aprile di 100 anni fa nasceva a Torino Rita Levi Montalcini, una donna destinata a segnare profondamente la ricerca scientifica grazie ai suoi studi sul fattore di crescita nervoso (NGF).

Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini

Dopo aver dedicato numerosi anni allo studio del sistema nervoso, anche in condizioni proibitive a causa del regime fascista e della seconda guerra mondiale, nei primi anni Cinquanta Rita Levi Montalcini scoprì la proteina NGF, uno degli elementi principali nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati e in particolare degli assoni (i filamenti che fuoriescono dai neuroni per trasmettere i segnali elettrici generati dalle cellule neuronali). Una scoperta fondamentale per comprendere come il nostro sistema nervoso si sviluppa e cercare di carpire i giusti segreti per rigenerare i collegamenti nervosi quando si “rompono” a causa di processi degenerativi o traumi. Leggi tutto “La scienza festeggia il secolo di Rita Levi Montalcini”

Il “grasso buono” aiuta a dimagrire anche in età adulta

Non tutto il grasso vien per nuocere. A rivelarlo sono tre interessanti ricerche sul tessuto adiposo bruno, che potrebbero portare in futuro a nuove soluzioni per il controllo della percentuale di grasso negli individui sovrappeso.

Tessuto adiposo bruno
Tessuto adiposo bruno

Mentre il tessuto adiposo bianco costituisce la principale riserva di energia ottenuta dal cibo per il nostro organismo, il tessuto adiposo bruno (BAT) consuma energie principalmente per produrre calore. Questo tessuto è estremamente ricco di mitocondri (gli organelli, parti della cellula, deputati alla respirazione cellulare) che conferiscono la tipica colorazione scura a questo tipo di grasso, essenziale principalmente per le specie animali che vanno stagionalmente in letargo. Fino a qualche tempo fa, si pensava che il BAT fosse attivo solamente nei primi anni di vita nell’uomo e che poi scomparisse progressivamente divenendo meno funzionale. Leggi tutto “Il “grasso buono” aiuta a dimagrire anche in età adulta”

Il cuore umano produce nuove cellule, parola di carbonio-14

Muscolo cardiaco
Muscolo cardiaco

Il cuore umano continua a generare nuove cellule durante l’età adulta, anche se con estrema lentezza. L’importante scoperta giunge da una recente ricerca che ha consentito di riscontrare, per la prima volta, una effettiva rigenerazione cellulare del muscolo più importante del nostro organismo.

Fino a ora si sapeva, infatti, che il cuore fosse in grado di generare nuovi cardiomiociti (la base per costruire i suoi fasci muscolari) ma la crescita era stata osservata solamente in vitro e mai direttamente sul muscolo cardiaco. Le nuove evidenze portate all’attenzione della comunità scientifica dalla ricerca di Jonas Frisén (Karolinska Institute, Stoccolma – Svezia) sembrano dare una prima risposta agli interrogativi sulla rigenerazione del cuore, fugando alcuni dubbi sulle capacità del cuore di rinnovare i propri apparati cellulari. Leggi tutto “Il cuore umano produce nuove cellule, parola di carbonio-14”

Malattie polmonari in città: il killer silenzioso è l’ozono

Una molecola di ozono è formata da tre atomi di ossigeno
Una molecola di ozono è formata da tre atomi di ossigeno

Le alte concentrazioni di ozono nelle città particolarmente inquinate possono aumentare le probabilità di soffrire di patologie polmonari mortali. A rivelarlo è un gruppo di ricercatori, che per la prima volta hanno portato a termine uno studio nel lungo periodo sui fattori di rischio legati alla presenza dell’ozono.

Come è ben noto, l’ozono che si trova nella stratosfera contribuisce alla protezione della vita sulla Terra, evitando che le radiazioni nocive del Sole filtrino raggiungendo le specie viventi che popolano il pianeta. In prossimità del suolo, però, l’ozono non è altro che un pericoloso inquinante, formato generalmente dalla reazione dei gas di scarico con la luce solare. L’ozono può causare seri danni ai polmoni e avere effetti deleteri su chi soffre già di particolari patologie respiratorie come l’asma. Fino ad ora, però, gli studi erano stati svolti con rilevazioni in periodi temporali brevi, non sufficienti per approfondire con la dovuta accuratezza il rapporto tra la presenza di ozono e le malattie polmonari che possono condurre alla morte. Leggi tutto “Malattie polmonari in città: il killer silenzioso è l’ozono”

Un microbicida vecchio stile contro l’AIDS

Schema stilizzato di una sezione del virus dell'HIV
Schema stilizzato di una sezione del virus dell'HIV

Da diverso tempo, i ricercatori impegnati nella difficile battaglia contro l’AIDS hanno provato a realizzare un microbicida vaginale in grado di fermare il virus HIV, impedendo così l’avvio della contaminazione. Nonostante gli sforzi profusi, i risultati sinora raggiunti non si sono rivelati particolarmente entusiasmanti, fatta eccezione per una ricerca ancora in corso realizzata su larga scala. Ora, un nuovo studio realizzato sulle scimmie sembra suggerire che un particolare composto – abbandonato da diverso tempo dai team di ricerca – possa forse avere la capacità di contrastare efficacemente il virus dell’AIDS.

Il fallimento dei test sui microbicidi vaginali di prima generazione aveva, infatti, spinto molti laboratori ad abbandonare la strada dei composti semplici e la strategia di provare a bloccare i virus senza attaccarli direttamente. La maggior parte dei microbicidi ora allo studio sono concepiti per contrastare direttamente il virus dell’HIV con farmaci specifici che generalmente mirano a specifici enzimi per provare a disinnescare l’infezione da AIDS. Nonostante ciò, nel corso dell’ultimo periodo il ricercatore Ashley Haase (Universisty of Minnesota – USA) ha condotto con il suo team una serie di ricerche su un microbicida non specializzato per le risposte immunitarie a livello vaginale, ottenendo sorprendenti risultati nei test condotti sulle scimmie.

Il gruppo di ricerca ha, prima di tutto, studiato attentamente le modalità di infezione vaginale del virus SIV, la versione del virus dell’AIDS che colpisce le scimmie. Analizzando i tessuti vaginali e alcuni campioni di sangue, i ricercatori hanno scoperto che SIV causa una infiammazione come risposta immunitaria, un fenomeno che richiede l’intervento massiccio dei globuli bianchi CD4, una reazione controproducente poiché proprio sui CD4 interviene il virus per dar vita all’infezione. Leggi tutto “Un microbicida vecchio stile contro l’AIDS”

La nicotina preferisce il cervello ai muscoli

fumoSe la nicotina provasse per i recettori muscolari la medesima attrazione che prova per i recettori cerebrali, una sola sigaretta potrebbe rivelarsi letale per il nostro organismo. A rivelarlo è una recente ricerca che ha infine scoperto per quale motivo la molecola della nicotina sia così selettiva e in grado di creare dipendenza per il fumo.

Per poter interagire, molecole e recettori devono essere in grado di saldarsi tra loro. Cariche opposte tra molecola e recettore nel luogo di legame solitamente aiutano questo processo. I recettori della nicotina presenti nel cervello e nei muscoli sono, però, pressoché identici: la nicotina ha una carica positiva, mentre invece il luogo di legame del recettore ha una carica negativa. Eppure, solamente il cervello risponde alla nicotina, mentre invece i muscoli la evitano accuratamente.

Incuriosito da questo particolare, Denni Dougherty (California Institute of Technology, Pasadena – USA) ha dedicato oltre 10 anni della sua vita professionale alla ricerca di una risposta. Insieme ai suoi collaboratori, il ricercatore ha così scoperto che la chiave dell’intero fenomeno si trova in un unico amminoacido. Leggi tutto “La nicotina preferisce il cervello ai muscoli”