Detriti fuori controllo in orbita: satelliti per le osservazioni terrestri in pericolo

satelliteLa collisione tra due satelliti in orbita intorno alla Terra, avvenuta lo scorso febbraio, ha riaperto il dibattito sui detriti presenti nello spazio e la loro pericolosità per i dispositivi orbitanti e per le missioni spaziali con astronauti.

Secondo un recente comunicato dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), i rischi per i satelliti ERS-2 ed Envisat di scontrarsi con alcuni dei detriti derivanti dalla collisione di febbraio sono aumentati di circa il 30%. Il pericolo in termini assoluti rimane particolarmente basso, ma nel corso dell’ultimo periodo alcuni detriti hanno mancato di poco i satelliti, passando appena a 200 metri di distanza dalle loro strumentazioni.

Attivi già da una decina d’anni (ERS-2 dal 1995, Envisat dal 2002), i due satelliti forniscono un’ampia gamma di informazioni sulla Terra, compresi i dati molto importanti sui livelli di anidride carbonica presenti nell’atmosfera terrestre. Il loro apporto per l’ESA è dunque estremamente importante, nonostante alcune delle loro strumentazioni siano ormai datate.

La scia di detriti che minaccia principalmente i due satelliti europei si è formata all’indomani della colissione tra un satellite della serie Iridium (Iridium 33) e un satellite militare russo (Kosmos-2251). La “nube” contiene circa 800 detriti grandi mediamente dieci centimetri. Alcuni di essi continuano a collidere tra loro, spezzandosi in elementi di minori dimensioni, ma ugualmente pericolosi per i satelliti in orbita. Secondo alcuni modelli matematici, entro la fine del mese di Aprile, il numero totale di detriti potrebbe superare quota 1000.

L’area in cui si trovano i rottami è relativamente piccola, ma estremamente concentrata a causa della natura dell’impatto dello scorso febbraio. Le dimensioni ridotte mettono dunque maggiormente in pericolo i satelliti che si trovano ad altitudini e livelli comparabili con quello del campo dei detriti.

In quell’area sono però “parcheggiati” numerosi satelliti orientati verso la Terra e principalmente utilizzati per compiere osservazioni e raccogliere dati sul pianeta azzurro. Altri dispositivi ormai noti, come il Telescopio Spaziale Hubble, dovrebbero invece essere al sicuro poiché si trovano a un livello orbitale maggiore. Anche l’orbita degli Shuttle, quando in missione intorno alla Terra, è distante da quella dei detriti e dovrebbe dunque assicurare buoni margini di sicurezza per gli astronauti.

Valutati i potenziali rischi, ESA e NASA hanno comunque deciso di rendere il campo dei detriti un sorvegliato speciale. Gli strumenti di rilevazione delle due Agenzie raccoglieranno dati sui rottami in orbita nel corso dei prossimi mesi, elaborando alcuni protocolli di emergenza per mettere in salvo i satelliti a rischio ove necessario.