Farfalle spaziali

Dallo scorso primo dicembre, quattro farfalle vivono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). I quattro esemplari di Painted Lady non si sono imbucati su un volo spaziale durante un attimo di disattenzione degli operatori della NASA dalle parti di Cape Canaveral. Le farfalle sono state trasportate a bordo della ISS da una recente missione dello Shuttle e fanno parte di un interessante esperimento per valutare gli effetti della microgravità sugli esseri viventi.

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Lo scorso 16 novembre, l’equipaggio dello Shuttle Atlantis ha trasferito una teca contenente quattro bruchi sulla Stazione Spaziale Internazionale. Sopravvissuti all’avventuroso viaggio, i quattro bruchi sono andati regolarmente incontro alla metamorfosi trasformandosi in quattro colorate farfalle nonostante le condizioni di gravità ben diverse da quelle terrestri.

Coordinato dalla University of Kansas e da Bioserve Technologies, l’esperimento non si svolge solamente sulla ISS, ma anche ad alcune migliaia di chilometri più in basso, dove gli studenti delle scuole statunitensi partecipanti hanno replicato il test nelle loro classi. Tale condizione consentirà ai partecipanti di confrontare le dinamiche dello sviluppo e il comportamento delle farfalle in orbita con i loro gruppi di controllo creati a Terra in condizioni sostanzialmente standard.

Come si evince dai primi video forniti dagli organizzatori del progetto, le farfalle sulla Stazione Spaziale Internazionale godono di buona salute, ma faticano non poco nell’adattarsi alle condizioni di microgravità e alle dimensioni della teca. Il loro peso sulla ISS è inferiore rispetto a quello sulla Terra e ciò compromette la loro capacità di volare: gli esemplari compiono piccoli balzi seguendo il loro istinto, ma non riescono a mantenere un buon assetto per rimanere sospesi in aria a lungo.

Gli effetti dovuti alla microgravità sono tra i più studiati a bordo della ISS. Dal 2007, per esempio, sono stati avviati alcuni test per valutare le conseguenze della parziale assenza di gravità sugli esseri umani. Un modulo della Stazione sarà progressivamente dedicato allo studio degli effetti della microgravità sullo sviluppo e il metabolismo di vegetali e piccoli esseri viventi. L’obiettivo è raccogliere quanti più dati possibile per comprendere meglio alcune tematiche legate alla fisica, come la meccanica dei fluidi, e alcuni processi biochimici come la possibile formazione di nuove proteine assenti sulla Terra. Il batter d’ali delle farfalle è solo un inizio.

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