Febbre suina: informarsi e conoscere gli effetti del virus senza inutili allarmismi

pigfluDestano preoccupazione gli attuali focolai di febbre suina in Messico e negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando costantemente l’evolversi della malattia e la diffusone del virus nelle altre aree del globo.

La situazione merita la massima attenzione, ma è ancora lontana dall’essere critica, nonostante i media stiano contribuendo non poco a instillare un panico al momento del tutto immotivato specialmente nel vecchio continente. Il virus della febbre suina (una variante del virus H1N1) provoca forti episodi febbrili e interessa principalmente l’apparato respiratorio e può avere dunque un lungo decorso. I numerosi decessi registrati negli ultimi giorni in Messico sono principalmente dovuti proprio a complicazioni di carattere respiratorio e spesso degenerate in gravi polmoniti a causa di una tardiva diagnosi della malattia.

L’incognita maggiore rimane legata al contagio diretto uomo – uomo e non più animale – uomo che potrebbe accelerare considerevolmente la diffusione della malattia, che rimane comunque curabile con i dovuti presidi sanitari. A rischio potrebbero essere i paesi meno sviluppati in cui le condizioni igieniche sono spesso precarie e tali da rendere più semplice il contagio. L’esperienza messicana sembra esserne una chiara dimostrazione.

Mantenersi informati attraverso fonti attendibili, possibilmente distanti dal clamore dei media generalisti, rimane il modo migliore per comprendere come la febbre suina si stia diffondendo sul globo e quali rischi possa oggettivamente comportare. Le risorse in Rete per tenere a bada il fenomeno fortunatamente non mancano.

  • La rivista scientifica Science ha dedicato un’intera sezione del suo sito web alla febbre suina. Attraverso gli articoli, costantemente aggiornati, si ottengono informazioni fresche e molto attendibili dal punto di vista scientifico, senza inutili allarmismi.
  • Anche la pubblicazione “concorrente” Nature dedica un’ampia sezione del suo portale alla febbre suina, con notizie e aggiornamenti sull’attualità e una interessante scheda su alcune delle più famose pandemie del Novecento.
  • Il sito web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità offre una interessante FAQ per comprendere meglio caratteristiche e pericoli legati alla febbre suina.
  • Anche il Ministero della Salute italiano fornisce una FAQ con le principali informazioni per conoscere la febbre suina e i possibili pericoli legati alla mutazione del virus H1N1.
  • Il portale Influweb, nato per monitorare le influenze stagionali su base volontaria in Italia, si è attivato per seguire in prima linea l’evolversi della vicenda legata alla febbre suina. Il sito web costituisce un buon punto di partenza per accedere alle notizie nel panorama italiano (alcuni articoli vanno necessariamente scremati dagli alti livelli di ingiustificato allarmismo).
  • Infine, attraverso Google Maps è possibile ottenere una mappa costantemente aggiornata sui casi di febbre suina riscontrati su scala globale negli ultimi giorni. La mappa contiene anche i casi sospetti non ancora ufficialmente riconosciuti come legati al ceppo virale dell’influenza suina.

Il progredire del virus non va certamente trascurato, ma al momento gridare alla pandemia e alla tragedia sanitaria appare alquanto prematuro, così come sono fuoriluogo alcuni confronti con epidemie ben più gravi occorse nei primi anni del Novecento. All’epoca le conoscenze mediche e le possibilità tecniche per monitorare i casi di contagio erano molto meno sviluppate di adesso.

Occorre naturalmente essere sempre pronti per il peggio, ma secondo numerosi osservatori un’azione rapida e intensiva potrebbe spegnere i principali focolai della febbre suina prima che si possa scatenare il contagio su scala globale. C’è naturalmente da augurarselo.

2 risposte a “Febbre suina: informarsi e conoscere gli effetti del virus senza inutili allarmismi”

  1. nessun allarmismo, ma allo stato attuale delle cose qui in Italia non si riuscirebbe a gestire l’emergenza, a partire dalla disponibilità degli antivirali
    bourbaki

  2. Come ho scritto sul mio blog, e mi spiace contraddire bourbaki, l’emergenza c’è ma va tenuta sotto controllo, la pandemia ce la stiamo aspettando, da un anno con l’altro, per questi motivi dal 2007 è attivo un “tavolo epidemiologico” a livello di Europa che stà dando i suoi risultati. se in europa dovesse verificarsi un caso, avremmo la sua tempestiva riconoscimento ed un ricovero con un isolamento piantonato coercitivo. Non serve fare allarmismi stupid ne tanto meno ricorrere a vaccinazioni di alcun genere.

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