Gigantesco buco nero scoperto in una vicina galassia

Un team di astronomi ha identificato un buco nero caratterizzato da una massa eccezionalmente pesante, che orbita intorno alla propria stella compagna. Questa scoperta comporterà numerose conseguenze per lo studio dell’evoluzione e delle ultime fasi di vita delle stelle con una massa molto densa.

Rappresentazione artistica di M33/X-7 [credit: © NASA, CXC, M. Weiss]Il buco nero appena localizzato fa parte di un sistema binario (ovvero composto da due stelle che orbitano intorno a un baricentro comune) della galassia M33 a circa tre milioni di anni luce di distanza dalla Terra. Aggregando i dati forniti dal telescopio orbitale a raggi X Chandra della Nasa con quelli forniti dal telescopio terrestre Gemini (Hawaii – USA), è stato possibile stimare con precisione la massa del buco nero, battezzato M33/X-7, in 15.7 volte la massa del Sole. Questa peculiarità rendere M33/X-7 il buco nero più massivo finora scoperto nel Cosmo, formato dal collasso del nucleo di una stella nelle sue ultime fasi di vita.

La galassia M33 si trova a circa tre milioni di anni luce dalla Terra.“Questa scoperta solleva numerose domande su come si sia potuto creare un buco nero di queste incredibili dimensioni” ha dichiarato il prof. Jerome Orosz (San Diego State University – USA), che ha curato la ricerca pubblicata recentemente sull’autorevole rivista scientifica Nature.
M33/X-7 si trova in un sistema binario con una stella compagna che, ogni tre giorni e mezzo, eclissa il buco nero. Questo corpo celeste, inoltre, ha una massa molto ampia, stimabile in 70 volte quella del Sole, tale da renderla la stella maggiormente massiva mai osservata in un sistema binario comprendente un buco nero.

Le singolari proprietà di M33/X-7 e del suo sistema binario sono al momento un vero e proprio enigma per gli astronomi, che faticano a trovare una spiegazione attendibile sulla sua formazione utilizzando i tradizionali modelli di evoluzione dei corpi celesti caratterizzati da una massa molto grande. Alcuni astrofisici ipotizzano che la stella da cui originò il buco nero fosse molto più massiva rispetto alla stella compagna ancora visibile.
Grazie alle sue particolari proprietà, la scoperta di M33/X-7 potrà divenire un’ottima “palestra” per testare e verificare nuove teorie astronomiche legate alle stelle di grande massa.