L’aumento di anidride carbonica potrebbe condannare a morte le barriere coralline

coralloSi moltiplicano le ricerche scientifiche sugli effetti dell’aumento dei gas serra sugli ecosistemi marini, a testimonianza di quanto sia precario lo stato di salute del nostro Pianeta. Le alte emissioni di anidride carbonica iniziano a danneggiare seriamente la vita marina a causa dell’innalzamento delle temperature e del costante aumento dell’acidità delle acque di mari e oceani. Non ha dubbi in proposito un gruppo di ricercatori che ha da poco portato a termine uno studio su alcune coste del Mar Rosso per valutare l’impatto dell’aumento di temperatura e acidità dei mari sui coralli.

Come è ormai noto da tempo, il progressivo riscaldamento dei mari può condizionare sensibilmente il metabolismo del corallo. Le alte temperature possono infatti portare allo sbiancamento dei coralli, un fenomeno distruttivo che compromette seriamente gli ecosistemi delle barriere coralline fino a farle scomparire. Inoltre, i microorganismi che costruiscono progressivamente il corallo patiscono una eccessiva acidità dell’acqua marina, dovuta all’assorbimento da parte dei mari dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera.

Partendo da questi presupposti, un gruppo di ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme, guidati da Jacob Silverman, ha condotto uno studio per verificare la presenza di un rapporto diretto tra aumento dei livelli atmosferici di CO2 e il progressivo depauperamento delle barriere coralline. Per la sua ricerca, Silverman ha così analizzato la barriera di Eilat, lunga poco più di un chilometro, nel Mar Rosso valutando la presenza di numerose sostanze chimiche e il loro influsso sulla salute del corallo.

Schema del ciclo di emissione e assorbimento di CO2 degli oceani (credit: Planktos.com)
Schema del ciclo di emissione e assorbimento di CO2 degli oceani (credit: Planktos.com)

Insieme ai suoi colleghi, il ricercatore ha così determinato la relazione tra alcuni parametri fondamentali come i livelli di calcificazione della barriera corallina, la temperatura dell’acqua e la concentrazione dei carbonati (sali derivati dall’acido carbonico). Questi ultimi costituiscono i mattoncini per creare lo scheletro del corallo e la loro concentrazione tende a diminuire quando l’acidità dell’acqua aumenta. Integrando tutti i dati raccolti, il gruppo di ricerca ha così costruito una equazione per valutare quanto la velocità di calcificazione possa influenzare la vita dei coralli nella barriera.

Il calcolo messo a punto dai ricercatori, e da poco pubblicato sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, dimostra come l’aumento di anidride carbonica sia destinato a danneggiare seriamente le barriere coralline su scala globale. Il modello matematico è stato applicato ipotizzando sei diversi aumenti di CO2 per valutare il futuro di oltre 9.700 barriere in tutto il mondo e i risultati sono a dir poco sconcertanti.

Se la CO2 dovesse superare il dato medio delle 560 parti per milione, tutte le barriere coralline arresterebbero la loro crescita e inizierebbero lentamente a disgregarsi per poi dissolversi. I dati forniti da Silverman sembrano essere incontrovertibili: una maggiore acidità delle acque marine dovuta alle emissioni di anidride carbonica si tradurrebbe in morte certa per la maggior parte delle barriere coralline in tutto il mondo. Il processo ipotizzato dal modello matematico di Silverman potrebbe essere accelerato da un aumento della temperatura dei mari e degli oceani. Raggiunte le 450 parti per milione, la maggiore temperatura dell’acqua avvierebbe il rapido processo di sbiancamento dei coralli. Secondo le ultime rilevazioni, la concentrazione di CO2 si aggira oggi intorno alle 390 parti per milione.

Le barriere coralline sono fondamentali per la sopravvivenza di numerose specie marine e la loro scomparsa porterebbe a effetti devastanti per gli ecosistemi marini. Per i ricercatori, l’unica soluzione praticabile per preservare l’esistenza dei coralli è legata a una drastica e immediata riduzione delle emissioni di CO2. Le evidenze scientifiche sui devastanti effetti dovuti all’aumento dei livelli di anidride carbonica sul Pianeta ormai non mancano, le azioni concrete per risolvere il problema purtroppo sì.

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