Lo scioglimento dell’Artico continua, senza tregua

Un canyon di ghiaccio causato dal progressivo discioglimento in Groenlandia
Canyon di ghiaccio causato dal progressivo discioglimento in Groenlandia

Notizie poco incoraggianti sul fronte del clima continuano a giungere dalla Groenlandia e dall’Artico. Lo scioglimento da record dei ghiacci dell’ultimo periodo e l’aumento del rilascio di gas metano da depositi un tempo congelati dalle coste della Siberia suggeriscono che numerosi cambiamenti stiano interessando come mai prima l’area dell’Artico.

Le ultime rilevazioni, presentate nel corso di un recente incontro dell’American Geophysical Union (San Francisco), hanno letteralmente sorpreso gli scienziati, che non si aspettavano cambiamenti così radicali nell’arco del breve periodo. Buona parte dell’area sudoccidentale della Groenlandia e parte dell’area settentrionale hanno fatto registrare nuovi record di scioglimento nel corso dell’estate del 2008. Secondo alcuni ricercatori la situazione sarebbe ormai critica anche in buona parte delle coste della Siberia, con numerosi cambiamenti osservati nel corso degli ultimi mesi.

Una spedizione guidata da Igor Semiletov, University of Alaska (USA), ha rilevato in centinaia di chilometri quadrati del fondale marino forti quantità di metano, che risalendo a galla dalle acque le fa sembrare in ebollizione. Le attuali concentrazioni di metano risultano essere 200 volte più alte rispetto alle misurazioni precedenti effettuate nel corso degli anni ’90. Secondo Semiletov, ciò dimostrerebbe che il discioglimento avrebbe aperto la strada a una enorme massa di metano presente al disotto della placca artica orientale della Siberia.

siberiaIl permafrost sommerso, il ghiaccio perenne al di sotto del livello del mare, sarebbe sul punto di sciogliersi in alcune aree della Siberia, zona in cui le temperature sono aumentate di 5 °C nel corso degli ultimi dieci anni. La mancanza di un “tappo” porterebbe ad un aumento sensibile di emissioni di metano nell’atmosfera, con risultati ancora difficilmente ponderabili dagli scienziati. Appellandosi al semplice, e doveroso, principio di precauzione alcuni ricercatori hanno richiesto un controllo più scrupoloso del metano presente nell’atmosfera in Siberia, così da poter elaborare nuovi modelli matematici e valutarne i possibili effetti su scala globale.

Le cose non vanno meglio in altre aree dell’Artico nei pressi della Groenlandia. Rispetto al tradizionale periodo estivo di 10 – 15 giorni di scioglimento dei ghiacci, il fenomeno quest’anno ha toccato una durata di 35 giorni nelle aree maggiormente settentrionali, un evento considerato del tutto anomalo. Stando alle ultime rilevazioni effettuate con i satelliti, la Groenlandia starebbe perdendo centinaia di miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno.

L’andamento nello scioglimento dei ghiacci nell’area dell’Artico sta seguendo quanto previsto da numerosi climatologi e modelli matematici formulati nel corso degli ultimi anni. Sorprende come dinanzi a un’evidenza sempre più netta degli stravolgimenti nella zona, i governi nazionali continuino a temporeggiare o ad adottare misure inadeguate e spalmate su tempi eccessivamente lunghi. Il timore è che l’incipiente crisi economica possa ulteriormente disincentivare le iniziative per attuare il principio di precauzione nei confronti del cambiamento climatico. Un’eventualità che forse non potremo permetterci.

3 risposte a “Lo scioglimento dell’Artico continua, senza tregua”

  1. Non dobbiamo assolutamente permettercela. La situazione è veramente preoccupante, ma i governanti fingono di non accorgersene. Ritengono più interessanti le loro beghe di condominio. Pierbacco

  2. Pingback: CattivaMaestra

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