Luna 40 anni fa: in vista del Mare della Tranquillità, l’allunaggio è vicino

19 luglio 1969, dopo tre giorni circa di viaggio l’equipaggio dell’Apollo 11 entra finalmente nell’orbita lunare. A bordo gli astronauti provvedono ad attivare i motori di propulsione per correggere l’orbita e iniziare a prendere dimestichezza con il satellite naturale in previsione della loro passeggiata sul suolo lunare.

apolloluna

Per la prima volta dall’inizio del viaggio, Armstrong, Aldrin e Collins si ritrovano isolati dalla Terra non appena l’Apollo 11 raggiunge la faccia in ombra della Luna. A 75 ore e 26 minuti dal lancio, Houston conferma l’avvenuta perdita del segnale:

Abbiamo perso il segnale dall’Apollo 11 al suo passare dietro la Luna. Stavamo segnalando la distanza di 309 miglia nautiche (572 Km), una velocità di 2.335 metri al secondo.

A 76 ore e 7 minuti dal lancio giunge la confortante segnalazione dall’Apollo 11 della rirpesa dei contatti dopo gli interminabili minuti di silenzio:

Vi sentiamo forte e chiaro, Houston.

Orbitando intorno alla Luna, l’equipaggio passa più volte al di sopra dell’area prescelta dagli scienziati e dai tecnici della NASA per l’atterraggio: il Mare della Tranquillità (Mare Tranquillitatis). Situata nell’emisfero della Luna sempre rivolto verso la Terra, la zona è composta principalmente da materiale di natura basaltica ed è sostanzialmente uniforme e priva della solita struttura ad anelli del satellite.

A circa 20 km a sud ovest del cratere  Sabina D, i tre astronauti vedono l’area sulla quale si concentrerà la loro missione per portare per la prima volta due esseri umani (Armstrong e Aldrin) sulla Luna. Già esplorata dalle sonde spaziali Ranger 8 e Surveyor 5, quella specifica area del Mare della Tranquillità era stata selezionata perché ritenuta sufficientemente piatta e “morbida” per consentire l’atterraggio del modulo lunare in relativa sicurezza.

La conferma dell’avvenuto primo avvistamento dell’area di allunaggio giunge dalla voce di Neil Armstrong con una efficace similitudine:

Stiamo vedendo per la prima volta l’area di allunaggio. Questa volta stiamo passando sopra al cratere Taruntius e le fotogafie e le mappe riportate dagli Apollo 8 e 10 sono una buona risorsa per sapere che cosa guardare là sotto. Assomiglia molto alle immagini, ma c’è comunque la stessa differenza che passa tra il vedere una partita di football dal vero e il guardarla in televisione: non c’è nessuna migliore alternativa che essere qui.

Ancora qualche ora di osservazioni e settaggi per l’equipaggio e per il centro di controllo a Terra, poi tutto prenderà una rapida accelerazione. Mancano circa 24 ore al primo allunaggio nella storia dell’uomo.