Perché i serpenti non hanno le zampe?

Serpenti e lucertole discendono dal medesimo ceppo, eppure, mentre la maggior parte delle lucertole ha mantenuto durante il processo evolutivo le quattro zampe, i serpenti le hanno perse. Solo alcune specie primitive, come boa e pitoni, conservano ancora le vestigia delle zampe posteriori che sporgono dal loro corpo affusolato.

Struttura ossea di un serpenteA differenza di quanto si possa immaginare, non possedere le zampe si è rivelata una vera fortuna per i serpenti. La loro assenza consente a questi rettili di scivolare e intrufolarsi in aperture piccolissime, come i nidi e le tane delle prede. Inoltre, senza l’ingombro delle zampe, i serpenti possono sottrarsi ai predatori più grandi di loro nascondendosi in angusti e inaccessibili spazi tra le rocce o sottoterra.

Per muoversi con rapidità, i serpenti hanno sviluppato nel corso della loro evoluzione una spina dorsale estremamente lunga e flessibile. Ciascuna delle diverse centinaia di vertebre che costituiscono la colonna vertebrale di un serpente è collegata tramite un fascio di tendini muscolari a una coppia di costole mobili. Alcuni tendini collegano poi lateralmente le coppie di costole tra di loro, fasci più corti per le coste adiacenti e fasci più lunghi per le coste distanti più vertebre. Le catene di tendini si dipanano generalmente lungo una trentina di vertebre.

Alcuni serpenti applicano una versione estrema del contorcimento detta “ondulazione laterale” [credit: eb.com]Combinati ai muscoli, i tendini consentono alle costole di ruotare esercitando una pressione ondulante rivolta nel senso contrario alla marcia del serpente. Grazie alle piccole, o grandi, asperità del terreno i serpenti riescono ad avanzare opponendo una spinta contraria alla direzione che percorrono. Il contorcimento, ovvero il movimento ondulatorio che fa assumere ai serpenti una curva a forma di “S”, consente ai serpenti di conquistare il massimo della velocità, ma comporta naturalmente un dispendio maggiore di energie rispetto al normale avanzamento rettilineo. Su particolari superfici poco consistenti, come la sabbia, alcuni serpenti applicano una versione estrema del contorcimento detta “ondulazione laterale”, che consente loro di spostarsi nonostante l’assenza di appigli su cui fare leva.

Nonostante l’assenza delle zampe, i serpenti riescono a raggiungere velocità considerevoli semplicemente strisciando sul terreno. I serpenti più “veloci” raggiungono mediamente i 10 km all’ora. Il Mamba nero, il serpente conosciuto più rapido al mondo, arriva a strisciare alla velocità di 12 km orari. Sfuggire a un serpente non è dunque così faticoso…