Quando l’obesità ostacola la chemioterapia

L’obesità rende meno efficace la chemioterapia e contribuisce ad aumentare le probabilità di una ricaduta tra i bambini affetti da leucemia. Sono queste le conclusioni cui sono giunti alcuni ricercatori impegnati sul fronte della lotta ai tumori.

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Cellule leucemiche (credit: chem.utoronto.ca)

La studio è stato realizzato da un team di ricerca guidato da Steven D. Mittelman (Division of Endocrinology, Childrens Hospital Los Angeles – USA) sulla base di un precedente paper scientifico che aveva messo in evidenza come i bambini obesi affetti da leucemia avessero in media il 50% di probabilità in più di andare incontro a una recidiva rispetto agli altri bambini di normale costituzione.

Partendo da questi presupposti, Mittelman e colleghi hanno cercato di scoprire come mai per i bambini obesi vi siano maggiori probabilità di avere una ricaduta. I ricercatori hanno condotto una lunga serie di esperimenti in laboratorio in vitro e con i topi, facendo crescere insieme le cellule di grasso e le cellule della leucemia per poi trattare quest’ultime con i farmaci solitamente utilizzati per curare la leucemia nei bambini (vincristina, daunorubicina, desametasone).

Le cavie obese con la leucemia hanno avuto un maggior numero di ricadute rispetto ai topi magri dopo un trattamento con la vincristina. Inoltre, tutti i farmaci chemioterapici si sono dimostrati meno efficaci nelle colture nelle quali vi era un’alta percentuale di cellule grasse. Quando i topi sono stati vittima di una recidiva, Mittelman ha notato che la leucemia si era “nascosta” nei tessuti grassi durante i trattamenti chemioterapici.

Gli esperimenti condotti al Childrens Hospital hanno confermato quanto era stato osservato indirettamente in alcune ricerche precedenti: nelle colture di cellule con leucemia e adipociti (cellule adipose) la risposta ai chemioterapici diminuisce sensibilmente. Secondo i ricercatori, le cellule di grasso divengono una sorta di bunker di salvezza per le cellule leucemiche durante le terapie.

Le scoperte di Mittelman e colleghi sono state recentemente pubblicate sulla rivista Cancer Research, dell’American Association for Cancer Research, e aprono la strada a un’ampia serie di nuovi interrogativi sui meccanismi che consentono alle cellule adipose di contrastare i trattamenti chemioterapici e sul loro ruolo nell’ecosistema del tumore. Risolto l’enigma si potrebbero sviluppare nuovi farmaci e protocolli di cura in grado di disinnescare il sistema di protezione messo in atto dalle cellule grasse, rendendo così più efficaci le cure per combattere la leucemia e altre forme di tumori.