NGC 4945, la galassia lontana cugina della Via Lattea

L’ESO (European Organisation for Astronomical Research in the Southern Hemisphere) ha da poco rilasciato un’immagine molto suggestiva e dall’alto valore scientifico di NGC 4945, una galassia simile alla nostra Via Lattea.

NGC 4945 credit: ESO
NGC 4945 credit: ESO

Secondo gli astrofisici, infatti, questa galassia ha molto in comune con casa nostra: è a spirale ed è dotata di bracci ben avvolti e di una regione centrale “a barra”. Con ogni probabilità NGC 4945 ospita al proprio interno un buco nero estremamente massivo che sta lentamente divorando la materia di cui è composta la galassia, rigettando enormi quantità di energia nello spazio. Leggi tutto “NGC 4945, la galassia lontana cugina della Via Lattea”

Per 16 anni nel cuore della nostra Galassia a caccia di stelle

Il centro della Via Lattea (credit: Credit: ESO/S. Gillessen et al.)
Il centro della Via Lattea (credit: ESO/S. Gillessen et al.)

Spesso la costanza viene ripagata. Lo sanno bene gli astrofisici del Max Planck Institut (Monaco) che hanno condotto studi e rilevazioni per 16 anni su una trentina di stelle situate nell’area centrale della nostra galassia, la Via Lattea. La ricerca ha consentito di affinare le conoscenze sul buco nero “Sagittarius A” e sulle stelle collocate vicino al suo perimetro.

Utilizzando dispositivi di rilevazione basati sull’infrarosso, necessari per penetrare la fitta coltre di polvere interstellare presente in quell’area della Galassia, i ricercatori guidati da Reinhard Genzel sono stati in grado di osservare i movimenti di 28 stelle utili per comprendere e monitorare le caratteristiche di Sagittarius A. Secondo gli astrofisici, i dati raccolti negli anni costituirebbero una chiara dimostrazione empirica dell’esistenza dei buchi neri supermassici, ovvero caratterizzati da una massa di milioni e miliardi di volte superiore a quella del Sole.

Le orbite delle stelle rilevate al centro della Galassia sembrano infatti confermare la presenza di un elemento estremamente massivo, pari a circa 4 milioni di volte la massa del Sole, un indizio sufficiente per concludere che in quell’area della Via Lattea vi sia un buco nero vero e proprio. Le osservazioni hanno inoltre consentito agli astrofisici di misurare con maggiore accuratezza la distanza della Terra del centro della Galassia. Stando alle rilevazioni condotte osservando per 16 anni l’area, il nostro Pianeta dovrebbe trovarsi a circa 27.000 anni luce dal centro della Galassia. Leggi tutto “Per 16 anni nel cuore della nostra Galassia a caccia di stelle”

Gigantesco buco nero scoperto in una vicina galassia

Un team di astronomi ha identificato un buco nero caratterizzato da una massa eccezionalmente pesante, che orbita intorno alla propria stella compagna. Questa scoperta comporterà numerose conseguenze per lo studio dell’evoluzione e delle ultime fasi di vita delle stelle con una massa molto densa.

Rappresentazione artistica di M33/X-7 [credit: © NASA, CXC, M. Weiss]Il buco nero appena localizzato fa parte di un sistema binario (ovvero composto da due stelle che orbitano intorno a un baricentro comune) della galassia M33 a circa tre milioni di anni luce di distanza dalla Terra. Aggregando i dati forniti dal telescopio orbitale a raggi X Chandra della Nasa con quelli forniti dal telescopio terrestre Gemini (Hawaii – USA), è stato possibile stimare con precisione la massa del buco nero, battezzato M33/X-7, in 15.7 volte la massa del Sole. Questa peculiarità rendere M33/X-7 il buco nero più massivo finora scoperto nel Cosmo, formato dal collasso del nucleo di una stella nelle sue ultime fasi di vita.

La galassia M33 si trova a circa tre milioni di anni luce dalla Terra.“Questa scoperta solleva numerose domande su come si sia potuto creare un buco nero di queste incredibili dimensioni” ha dichiarato il prof. Jerome Orosz (San Diego State University – USA), che ha curato la ricerca pubblicata recentemente sull’autorevole rivista scientifica Nature.
M33/X-7 si trova in un sistema binario con una stella compagna che, ogni tre giorni e mezzo, eclissa il buco nero. Questo corpo celeste, inoltre, ha una massa molto ampia, stimabile in 70 volte quella del Sole, tale da renderla la stella maggiormente massiva mai osservata in un sistema binario comprendente un buco nero.

Le singolari proprietà di M33/X-7 e del suo sistema binario sono al momento un vero e proprio enigma per gli astronomi, che faticano a trovare una spiegazione attendibile sulla sua formazione utilizzando i tradizionali modelli di evoluzione dei corpi celesti caratterizzati da una massa molto grande. Alcuni astrofisici ipotizzano che la stella da cui originò il buco nero fosse molto più massiva rispetto alla stella compagna ancora visibile.
Grazie alle sue particolari proprietà, la scoperta di M33/X-7 potrà divenire un’ottima “palestra” per testare e verificare nuove teorie astronomiche legate alle stelle di grande massa.