La sonda LRO invia le prime immagini dalla Luna

Crateri in prossimità del Mare Nubium (credit: NASA/Goddard Space Flight Center/Arizona State University)
Crateri in prossimità del Mare Nubium (credit: NASA/Goddard Space Flight Center/Arizona State University)

Assumono un’importanza particolare le prime immagini inviate dalla Luna dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA. Le nuove fotografie del suolo lunare giungono a quasi 40 anni esatti dal primo allunaggio nella storia dell’uomo, avvenuto nell’ormai mitica giornata del 20 luglio del 1969. Leggi tutto “La sonda LRO invia le prime immagini dalla Luna”

È il laser il nuovo alleato dei cacciatori di crateri

Nel nord ovest del Canada è stato da poco scoperto un nuovo cratere, creato circa 1100 anni fa da una meteora che impattò violentemente sul suolo terrestre nell’area vicina alle odierne foreste di Alberta. La scoperta è stata resa possibile da alcuni dispositivi per il telerilevamento, che potrebbero presto aiutare i ricercatori a scoprire altre aree in cui precipitarono meteore di piccole dimensioni.

Ciclicamente, alcuni asteroidi e comete relativamente piccoli vengono attratti dalla gravità terrestre e si schiantano al suolo producendo crateri larghi circa 40 metri, non sempre facilmente rilevabili. I detriti che non si polverizzano al momento dell’impatto col suolo costituiscono una risorsa molto importante per i geologi e gli astrofisici: gli elementi raccolti hanno contribuito alla ricostruzione degli eventi che portarono alla formazione del nostro sistema solare, per fare un singolo esempio.

Ritrovare i resti delle meteore non è però semplice. Le dimensioni ridotte fanno sì che i crateri si erodano rapidamente, nascondendo così alla vista il punto di impatto di un corpo celeste con il suolo terrestre. La vegetazione e i corsi d’acqua spesso contribuiscono a questo fenomeno di occultamento, rendendo pressoché introvabili i crateri intorno ai 40 metri di diametro. I dati sui ritrovamenti confermano chiaramente la difficoltà nel rintracciare i siti degli impatti: ne sono stati ritrovati solamente cinque, con età che affondano nella notte dei tempi fino a circa 12mila anni or sono. Leggi tutto “È il laser il nuovo alleato dei cacciatori di crateri”