Vaccinati al volo con le zanzare

C’è chi vorrebbe sconfiggere la malaria sterminando le zanzare, la prima via del contagio della patologia, tramite i raggi laser e chi pensa invece a trasformare questi fastidiosi insetti in una formidabile arma per diffondere più rapidamente i vaccini. L’idea è nata in un centro di ricerca giapponese e potrebbe funzionare, ma solleva numerosi problemi sul piano etico.

Per contrastare la malaria gli scienziati cercano da tempo il modo di sfruttare il DNA delle zanzare per disinnescare il meccanismo del contagio.  Alcuni hanno provato a modificare il codice genetico degli insetti per evitare il passaggio della malattia, mentre altri hanno escogitato alcuni sistemi per rendere sterili le zanzare ed evitare così la loro proliferazione, soluzione che potrebbe però compromettere sensibilmente alcuni ecosistemi. Leggi tutto “Vaccinati al volo con le zanzare”

Questioni di cuore per il DNA spazzatura

Il tasto per disinnescare alcune delle cause che portano all’infarto potrebbe trovarsi nel DNA spazzatura. Con questa locuzione poco clemente nei confronti della doppia spirale della vita si indicano quelle aree del DNA non codificante, ovvero prive di una funzione (allo stato delle attuali conoscenze). Secondo un gruppo di ricercatori, una sequenza di DNA spazzatura potrebbe essere alla base di almeno una grave patologia che può avere effetti negativi sul muscolo cardiaco.

Negli Stati Uniti, un decesso su cinque è causato dalla coronaropatia (CAD – Coronary Artery Disease), spesso causata dalla presenza di placche di grasso nelle arterie coronarie, i vasi che portano il sangue al cuore. Attraverso uno studio su larga scala condotto su alcune migliaia di volontari, nel 2007 alcuni ricercatori trovarono un collegamento tra la malattia e una sequenza non codificante presente nel cromosoma 9p21. La ricerca portò inoltre alcune evidenze che indicavano come gli individui in possesso di alcune particolari mutazioni in quella specifica sequenza di DNA spazzatura avessero maggiori probabilità di incorrere nella CAD. Leggi tutto “Questioni di cuore per il DNA spazzatura”

Empatici si nasce

dna.jpgDietro alla capacità di alcune persone di comprendere rapidamente l’umore del prossimo potrebbe esserci una predisposizione genetica. La scoperta potrebbe rivelarsi utile per comprendere meglio gli effetti di un particolare ormone, l’ossitocina, sul comportamento umano.

Secondo numerosi studiosi, infatti, l’ossitocina sarebbe alla base dell’empatia e dunque della nostra capacità di comprendere ciò che un’altra persona sta provando. Una ipotesi supportata da numerosi esperimenti e dalla recente scoperta di una variazione nel gene che codifica il recettore dell’ossitocina solitamente riscontrata in chi soffre di autismo. Leggi tutto “Empatici si nasce”

Un clandestino nel genoma del bradipo

Il Choloepus hoffmanni, per gli amici colepo di Hoffman, è un bradipo didattilo con un genoma davvero particolare, almeno stando agli esiti di una recente ricerca.

Choloepus hoffmanni (credit: animaldiversity.ummz.umich.edu)
Choloepus hoffmanni (credit: animaldiversity.ummz.umich.edu)

Secondo un gruppo di ricercatori, il DNA di questo particolare mammifero cela il fossile di un virus. Un fenomeno ormai noto e dovuto alla capacità di alcuni retrovirus di lasciare le tracce del loro passaggio nel genoma degli animali. Leggi tutto “Un clandestino nel genoma del bradipo”

Anni muggenti: mappato il genoma bovino

herefordCi sono voluti circa 6 anni e il lavoro di oltre 300 ricercatori per mappare completamente il genoma dei bovini. L’opera di ricerca, costata 53 milioni di dollari, è ora completa e non solo consentirà di conoscere meglio proprietà e qualità di latte e carne, ma permetterà di comprendere con maggior precisione l’evoluzione del bestiame che ha accompagnato l’uomo per buona parte della sua esistenza.

Il genoma bovino comprende circa 22mila geni e assomiglia molto al nostro e a quello dei cani. A differenza del genoma umano, però, il genoma bovino contiene un maggior numero di geni duplicati e molte più informazioni per le difese immunitarie. Secondo i ricercatori che hanno condotto la mappatura del DNA della razza Hereford, e hanno da poco pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista scientifica Science, tale diversità sarebbe dovuta al fatto che i bovini sono animali ruminanti con più stomaci e sono dunque esposti a un maggior numero di microorganismi. Quello sulle difese immunitarie rimane comunque uno dei principali nodi da sciogliere sul genoma bovino da poco mappato. Leggi tutto “Anni muggenti: mappato il genoma bovino”