Febbre suina: informarsi e conoscere gli effetti del virus senza inutili allarmismi

pigfluDestano preoccupazione gli attuali focolai di febbre suina in Messico e negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando costantemente l’evolversi della malattia e la diffusone del virus nelle altre aree del globo.

La situazione merita la massima attenzione, ma è ancora lontana dall’essere critica, nonostante i media stiano contribuendo non poco a instillare un panico al momento del tutto immotivato specialmente nel vecchio continente. Il virus della febbre suina (una variante del virus H1N1) provoca forti episodi febbrili e interessa principalmente l’apparato respiratorio e può avere dunque un lungo decorso. I numerosi decessi registrati negli ultimi giorni in Messico sono principalmente dovuti proprio a complicazioni di carattere respiratorio e spesso degenerate in gravi polmoniti a causa di una tardiva diagnosi della malattia. Leggi tutto “Febbre suina: informarsi e conoscere gli effetti del virus senza inutili allarmismi”

A un passo dal vaccino universale contro l’influenza

C’è poco da fare: essersi ammalati di influenza un anno non esclude la possibilità di ammalarsi nuovamente di influenza l’anno successivo e quello dopo ancora, e così via.

L'emaglutinina apre la strada al virus all'interno delle cellule (credit: nih.gov)
L'emaglutinina apre la strada al virus all'interno delle cellule (credit: nih.gov)

Come è noto, il virus dell’influenza si evolve molto rapidamente sfuggendo al controllo del nostro sistema immunitario e degli stessi ricercatori, coinvolti ogni anni in una vera e propria corsa contro il tempo per preparare il giusto vaccino per mettersi al riparo da questa malattia stagionale. Il famigerato virus potrebbe, però, avere presto vita difficile grazie a una recente scoperta, che ha consentito di identificare una serie di anticorpi in grado di contrastare un’ampia gamma di virus influenzali. L’importante passo avanti potrebbe portare alla creazione di vaccini ad ampio spettro in grado di prevenire anche le forme più violente di influenza come l’aviaria.

Il segreto della nuova scoperta risiede in una particolare proteina conosciuta con il nome di emaglutinina. Questa proteina ricopre la superficie dei virus e consente loro di attecchire ai recettori delle cellule dando così il via al contagio. Attraverso alcuni passaggi molecolari, l’emaglutinina consente alla membrana del virus di fondersi con quella della cellula, aprendosi una via per la contaminazione a livello cellulare.

Generalmente, i vaccini creano degli specifici anticorpi per colpire la parte iniziale della catena molecolare che costituisce l’emaglutinina e impedire ai virus influenzali di attecchire alle membrane cellulari per avviare il contagio. La porzione della proteina colpita muta però molto rapidamente, rendendo necessario un nuovo vaccino ogni anno per trattare nella maniera più efficace l’emaglutinina. Leggi tutto “A un passo dal vaccino universale contro l’influenza”