Tre telescopi per una nebulosa

Questa suggestiva immagine ritrae la Nebulosa del Granchio ed è il risultato di un vero e proprio puzzle stellare. L’elaborazione grafica è stata ottenuta utilizzando i dati forniti da tre differenti sistemi di osservazione del cosmo messi a punto nel corso degli anni dalla NASA.

neb_granchio
Nebulosa del Granchio (credit: X-ray: NASA/CXC/SAO/F.Seward; Optical: NASA/ESA/ASU/J.Hester & A.Loll; Infrared: NASA/JPL-Caltech/Univ. Minn./R.Gehrz)

Le parti di colore blu/azzurro dell’immagine sono il risultato delle rilevazioni effettuate da Chandra, un potente telescopio a raggi X in orbita intorno alla Terra da ormai una decina di anni. Le porzioni con una colorazione tra il rosso e il giallo sono il frutto delle osservazioni del telescopio spaziale Hubble, mentre le aree in viola sono state rilevate dallo Spitzer Space Telescope nello spettro dell’infrarosso. Leggi tutto “Tre telescopi per una nebulosa”

Brillante come una stella, più dura dell’acciaio

stellaneutroniDa tempo gli astrofisici si interrogano su quale possa essere la densità e la resistenza delle stelle di neutroni. Ora alcuni modelli matematici sembrano fornire qualche informazione in più sull’intricata questione: le stelle di neutroni contengono probabilmente il materiale più denso e resistente esistente nell’universo, a tal punto da consentire alle asperità presenti sulla superficie di questi corpi celesti di turbare lo spaziotempo. Se così fosse, le stelle di neutroni potrebbero fornire nuove spiegazioni sul fenomeno delle onde gravitazionali previsto a livello teorico dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein.

Gli astrofisici ipotizzano da tempo che le stelle di neutroni siano particolarmente dense. Tale caratteristica deriva direttamente dai processi fisici che portano alla loro formazione. Banalizzando un poco, quando una stella gigante termina di bruciare e non è più in grado di contrastare la devastante forza di gravità che produce, il suo nucleo si restringe assumendo le dimensioni di un asteroide, mentre il resto della massa viene disperso attraverso un’esplosione titanica (una supernova). Ciò che rimane è un corpo celeste contraddistinto da una enorme massa stipata in uno spazio molto piccolo, in grado di ruotare su se stesso per centinaia di volte al secondo. Fino a ora si sapeva che un solo cucchiaino da caffè di questi resti può pesare anche 90 milioni di tonnellate, mentre si ignorava completamente la robustezza del materiale. Leggi tutto “Brillante come una stella, più dura dell’acciaio”