Mille bolle blu per raffreddare il clima

Riempire di bolle gli oceani per riflettere maggiormente i raggi solari e ridurre il surriscaldamento globale. L’idea è di Russel Seitz (Harvard University, USA) e potrebbe fornire nuovi spunti per lo studio delle migliori soluzioni per contrastare l’aumento delle temperature in alcune aree del Pianeta.

Le bolle che si formano naturalmente grazie ai moti ondosi rendono alcune aree dei mari meno scure e dunque riducono l’assorbimento dei raggi solari. Nonostante l’estensione di queste zone, il fenomeno contribuisce solamente per lo 0,1% alla capacità della Terra di riflettere la luce. Secondo Seitz, creando milioni di microbolle dal diametro di qualche centesimo di millimetro si potrebbe acuire sensibilmente il fenomeno, aumentando la capacità degli oceani di riflettere la luce solare. Leggi tutto “Mille bolle blu per raffreddare il clima”

Luna 40 anni fa: direzione Terra, si torna a casa

Raggiunto il Columbia, Armstrong e Aldrin ritrovano Collins rimasto per quelle interminabili ore a bordo del modulo di comando, divenendo per quasi un giorno l’uomo più isolato dell’universo conosciuto.

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Poche ore dopo, l’Eagle viene nuovamente separato dal Columbia, collocato su un’orbita intorno alla Luna e abbandonato al suo destino, che lo porta qualche mese dopo a schiantarsi violentemente in un punto imprecisato della superficie lunare. Leggi tutto “Luna 40 anni fa: direzione Terra, si torna a casa”

Uno schianto da fine del mondo

terraForse non sarà il Sole a determinare la fine della Terra tra qualche miliardo di anni, ma il violento impatto con un altro pianeta del sistema solare. Uno scenario ugualmente poco allettante.

Le ultime simulazioni realizzate al computer suggeriscono infatti che tra 3 o 4 miliardi di anni Venere, forse Marte, possa entrare in collisione con la Terra a causa dell’interazione gravitazionale tra altri due protagonisti del nostro sistema solare, Giove e Mercurio. Del resto, in tempi remoti furono proprio i violenti e disastrosi impatti tra alcuni corpi celesti a formare l’angolo di Cosmo nel quale galleggia placido il Pianeta azzurro. La nostra stessa Luna si sarebbe formata in seguito a un violento impatto che coinvolse la Terra secondo numerosi astrofisici, così come il particolare moto di rotazione di Urano fu determinato da una forte collisione planetaria. Leggi tutto “Uno schianto da fine del mondo”

Il Sistema solare è mancino, forse

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Aminoacidi orientati verso destra e verso sinistra (credit: NASA.gov)

Il nostro sistema solare sembra preferire i mancini, almeno tra gli aminoacidi. A rivelarlo sono due ricercatori della NASA, che hanno da poco svolto un interessante studio sugli aminoacidi ritrovati in alcuni meteoriti con una età superiore a quella del nostro Pianeta.

Da oltre un secolo, gli scienziati sanno bene che gli aminoacidi – i mattoncini che assemblati danno origine alle proteine – possono presentarsi in due specifiche variabili: orientati verso destra (destrorsi) o verso sinistra (sinistrorsi). Per comprendere se gli aminoacidi siano “mancini” o meno occorre osservare come si lega uno degli atomi di idrogeno alla loro struttura chimica. Banalizzando molto, possiamo equiparare l’atomo di idrogeno al pollice, mentre l’intero aminoacido alla mano: a seconda di dove si trova l’idrogeno è possibile stabilire l’orientamento dell’aminoacido. Per ragioni ancora non chiare, tutti gli organismi viventi che popolano la Terra contengono unicamente aminoacidi mancini. Leggi tutto “Il Sistema solare è mancino, forse”

Con Kepler, parte la caccia ai pianeti simili alla Terra

Lancio della Kepler Space Mission da Cape Canaveral (credit: NASA)
Lancio della Kepler Space Mission da Cape Canaveral (credit: NASA)

Pochi giorni fa, il 7 marzo, la Missione Kepler della NASA a portato a compimento il suo primo obiettivo, lanciando in orbita il telescopio Kepler attraverso un lanciatore United Launch Alliance Delta II. Il nuovo satellite artificiale è stato concepito per ricercare al di fuori del nostro sistema solare pianeti simi alla Terra.

Nel corso dei prossimi tre anni e mezzo, questa la durata della missione (salvo estensioni della stessa), Kepler sarà in grado di fornire informazioni agli astronomi, rilevando la presenza di corpi celesti simili al nostro Pianeta all’interno della Via Lattea. Dopo il lancio, il satellite ha dato i primi segni di vita al momento della separazione dal terzo stadio del missile lanciatore che lo ha portato in orbita intorno al Sole. D’ora in poi Kepler dovrà cavarsela da solo, producendo autonomamente l’energia di cui avrà bisogno tramite i suoi pannelli fotovoltaici. Leggi tutto “Con Kepler, parte la caccia ai pianeti simili alla Terra”

Perché quando saltiamo ricadiamo nel medesimo punto?

All’equatore, dove ruota più velocemente, il nostro Pianeta raggiunge una velocità di circa 1670 Km/h. Ma allora perché quando saltiamo ricadiamo nel medesimo punto?

terraSe la Terra ruota così velocemente, sembrerebbe ragionevole prevedere che chi compie un salto in aria in linea retta debba atterrare in un punto diverso rispetto a quello di partenza. Il Pianeta si è ovviamente mosso sotto ai piedi del saltatore ci dice il buonsenso.

Nel corso dei secoli, tale questione – apparentemente banale – è stata sollevata numerose volte dagli astronomi, consci di trovarsi sopra un globo rotante ad alta velocità. Semplificando molto, oggi sappiamo che tutto ciò che è compreso in un oggetto in moto si muove. Proprio per questo motivo sui mezzi di locomozione utilizziamo le cinture di sicurezza. Se non siamo ben ancorati al veicolo che ci ospita, quando questo compie un brusco rallentamento tendiamo a mantenere una certa inerzia che ci fa continuare a muovere benché il mezzo sia ormai fermo.

Un oggetto mal assicurato all’interno dell’abitacolo di un’automobile, per esempio, vola in avanti se la vettura si ferma d’improvviso in quanto l’oggetto viaggia alla medesima velocità dell’automobile. Se così non fosse, sarebbe impossibile lanciare al passeggero seduto di fronte a noi una rivista su un treno in movimento. Leggi tutto “Perché quando saltiamo ricadiamo nel medesimo punto?”