Afidi, provetti parassiti e muratori kamikaze

Molti di voi lo troveranno difficile da credere, ma anche insetti apparentemente semplici come gli afidi sviluppano una forte collaborazione sociale per il bene delle loro colonie. Per proteggere le loro tane, gli afidi sono in grado di riparare e rigenerare le piante che – loro malgrado – li ospitano, come ha dimostrato una recente scoperta.

Galla contenente afidi (credit: ag.arizona.edu)
Galla contenente afidi (credit: ag.arizona.edu)

Generalmente siamo portati a immaginare gli afidi come semplici parassiti impegnati a trascorrere la loro vita sulle foglie delle piante, dalle quali traggono nutrimento attraverso il rostro del loro apparato buccale. La vita per questi piccoli insetti è invece molto più complicata. Per sopravvivere, infatti, numerose specie devono costruirsi all’interno della pianta che le ospita un riparo in grado di ospitare la loro colonia. Le galle, le tane degli affidi, sono generalmente delle escrescenze che si formano sulle foglie, sui rami, sulle parti superficiali del tronco e che richiedono la costante manutenzione da parte di alcuni esemplari “soldato”.

Nel corso di uno studio su questi insetti condotto nel 2003, il ricercatore Takema Fukatsu (National Institute of Advanced Industrial Science and Technology di Tsukuba – Giappone) e i suoi collaboratori scoprirono come gli afidi soldato della specie Nipponaphis monzeni fossero in grado di svolgere una mansione mai osservata prima: riparare le galle della colonia. Forti eventi climatici o l’intervento di altri insetti ghiotti di vegetali, come i bruchi, possono rompere la membrana delle galle che ospitano le colonie, rendendo così visibili e vulnerabili gli afidi nei confronti dei predatori. Fukatsu osservò che, quando si verifica uno squarcio in una tana, gli afidi soldato si dirigono rapidamente verso il foro e iniziano a colmare la ferita con i loro fluidi vitali, depositando il loro sangue particolarmente ricco di zuccheri. Leggi tutto “Afidi, provetti parassiti e muratori kamikaze”

Intelligenza vegetariana

ArcimboldiIl premio nobel per la letteratura George Bernard Shaw sosteneva che “una mente del mio calibro non può prendere nutrimento dalle mucche”. La pensavano alla stessa maniera Benjamin Franklin, Pitagora e Leonardo da Vinci, tutti convinti vegetariani. Ad alcuni ricercatori inglesi è nata così la curiosità di verificare possibili legami tra alimentazione e intelligenza.

Lo studio, pubblicato sul prestigioso British Medical Journal, ha preso in esame lo stile di vita di oltre 8.000 persone che, nel 1970, all’età di dieci anni – erano state sottoposte a un meticoloso test per la valutazione del quoziente intellettivo. Di quei bambini, in età adulta quasi quattrocento sono diventati vegetariani, con una predominanza del 70% delle donne. Leggi tutto “Intelligenza vegetariana”