Su Titano è nuvoloso

Anche su Titano talvolta è nuvoloso. Le novità sul clima della luna di Saturno giungono da un gruppo di ricercatori impegnati da tempo a inseguire le nuvole che si formano sul corpo celeste grazie alla sonda spaziale Cassini.

L'orbiter Cassini coglie la presenza di alcune nubi nell'atmosfera di Titano (credit: NASA/JPL/University of Arizona/University of Nantes)
L'orbiter Cassini coglie la presenza di alcune nubi nell'atmosfera di Titano (credit: NASA/JPL/University of Arizona/University of Nantes)

Utilizzando le immagini fornite dall’orbiter spaziale della NASA (lanciato nel 1997), gli scienziati hanno rilevato in circa tre anni e mezzo di osservazioni oltre 200 nubi nell’atmosfera di Titano tra il 2004 e il 2007, che si comportano seguendo sostanzialmente i fenomeni osservabili sulla Terra legati alla circolazione atmosferica globale. L’andamento è del tutto simile, a eccezione della tempistica che fa sì che le nubi siano visibili nell’emisfero sud di Titano anche all’approssimarsi della stagione autunnale. Leggi tutto “Su Titano è nuvoloso”

Storie di satelliti, guano e pinguini

pingempA volte per condurre in porto una ricerca scientifica occorre sporcarsi le mani. Un gruppo di ricercatori ha così scoperto un nuovo modo per identificare con maggiore semplicità le colonie di pinguini in Antartide: osservare dallo spazio i loro escrementi.

Utilizzando questo metodo, alcuni scienziati hanno identificato ben dieci colonie di pinguino imperatore nell’area antartica. È bastato analizzare alcune fotografie satellitari alla ricerca delle chiazze rossastre e marroni del guano dei pinguini sulla bianca superficie della gelida Antartide. Questo nuovo approccio per le ricerche potrebbe rivelarsi molto utile per monitorare la popolazione dei pinguini e le variazioni demografiche causate dal cambiamento del clima. Leggi tutto “Storie di satelliti, guano e pinguini”

Come si fa una lampadina? E come funziona?

LampadineIl vetro di una comune lampadina a incandescenza non è molto più spesso di un normale foglio di carta da ufficio, eppure è in grado di resistere a una pressione notevole, tale da consentirci di avvitarla comodamente su un portalampade senza frantumarla. Il segreto della resistenza di una lampadina sta nella sua forma, che ricorda molto quella di un altro oggetto resistente ma incredibilmente fragile: il guscio di un uovo.

Nel corso di milioni di anni di evoluzione, la natura ha trovato una soluzione molto ingegnosa per impedire agli ovipari di distruggere le loro uova nella fase della cova, quando vi si accomodano sopra con tutto il loro peso. Proprio come le uova, le lampadine hanno un profilo arrotondato sull’intera superficie. Quando se ne afferra una per avvitarla, o svitarla, la forza applicata dalle dita si trasmette dal punto di contatto in tutte le direzioni in maniera pressoché omogenea. In questo modo, l’intera superficie della lampadina subisce una “pressione media” facilmente sopportabile dal sottile strato di vetro. Leggi tutto “Come si fa una lampadina? E come funziona?”