Perché i cammelli hanno le gobbe? A che cosa servono?

Secondo una credenza popolare molto diffusa, i cammelli userebbero le curiose gobbe che hanno sul dorso per conservare l’acqua, così da consentire a queste “navi del deserto” di percorrere grandi distanze sotto al sole cocente senza alcun bisogno di bere. Nulla di più sbagliato.

Le gobbe dei cammelli non sono riserve d’acqua, ma veri e propri serbatoi di emergenza in cui conservare il grasso, da cui possono trarre le energie quando il cibo scarseggia. La maggior parte dei mammiferi immagazzina il grasso in eccedenza in uno strato omogeneo, generalmente collocato intorno agli organi vitali, così da proteggerli e mantenerli al caldo. I cammelli, però, vivono in ambienti aridi caratterizzati da temperature diurne molto alte e, a differenza di molti altri loro colleghi mammiferi, hanno la continua esigenza di eliminare il calore in eccesso. Leggi tutto “Perché i cammelli hanno le gobbe? A che cosa servono?”

Anni muggenti: mappato il genoma bovino

herefordCi sono voluti circa 6 anni e il lavoro di oltre 300 ricercatori per mappare completamente il genoma dei bovini. L’opera di ricerca, costata 53 milioni di dollari, è ora completa e non solo consentirà di conoscere meglio proprietà e qualità di latte e carne, ma permetterà di comprendere con maggior precisione l’evoluzione del bestiame che ha accompagnato l’uomo per buona parte della sua esistenza.

Il genoma bovino comprende circa 22mila geni e assomiglia molto al nostro e a quello dei cani. A differenza del genoma umano, però, il genoma bovino contiene un maggior numero di geni duplicati e molte più informazioni per le difese immunitarie. Secondo i ricercatori che hanno condotto la mappatura del DNA della razza Hereford, e hanno da poco pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista scientifica Science, tale diversità sarebbe dovuta al fatto che i bovini sono animali ruminanti con più stomaci e sono dunque esposti a un maggior numero di microorganismi. Quello sulle difese immunitarie rimane comunque uno dei principali nodi da sciogliere sul genoma bovino da poco mappato. Leggi tutto “Anni muggenti: mappato il genoma bovino”

Tarsio delle Filippine: a me gli occhi please

Gli occhi sgranati qui sotto appartengono a un esemplare di Tarsio delle Filippine (Tarsius syrichta), un simpatico animale davvero particolare e non solo per il suo aspetto fisico.

Tarsius syrichta
Tarsius syrichta (credit: not found)

Il Tarsio è infatti uno dei primati più piccoli finora scoperti dagli etologi, un esemplare adulto difficilmente supera le dimensioni di una mano umana. Come suggerisce il nome, il Tarsius syrichta vive nell’arcipelago delle Filippine e predilige gli ambienti estremamente umidi delle foreste pluviali, là dove abbondano gli insetti di cui è ghiotto. Leggi tutto “Tarsio delle Filippine: a me gli occhi please”

Perché i serpenti non hanno le zampe?

Serpenti e lucertole discendono dal medesimo ceppo, eppure, mentre la maggior parte delle lucertole ha mantenuto durante il processo evolutivo le quattro zampe, i serpenti le hanno perse. Solo alcune specie primitive, come boa e pitoni, conservano ancora le vestigia delle zampe posteriori che sporgono dal loro corpo affusolato.

Struttura ossea di un serpenteA differenza di quanto si possa immaginare, non possedere le zampe si è rivelata una vera fortuna per i serpenti. La loro assenza consente a questi rettili di scivolare e intrufolarsi in aperture piccolissime, come i nidi e le tane delle prede. Inoltre, senza l’ingombro delle zampe, i serpenti possono sottrarsi ai predatori più grandi di loro nascondendosi in angusti e inaccessibili spazi tra le rocce o sottoterra. Leggi tutto “Perché i serpenti non hanno le zampe?”

Gli uccelli migratori ricorrono al doping per i loro lunghi spostamenti

Calidris pusilla (credit: bio-diversity-nevis.org)
Calidris pusilla (credit: bio-diversity-nevis.org)

Affrontare i lunghi spostamenti tra i due emisferi per gli uccelli migratori è un’esperienza massacrante, così alcune specie ricorrono a soluzioni che ricordano da vicino il doping negli sport. Ogni anno, per esempio, gli esemplari di Calidris pusilla compiono un lungo viaggio dall’area dell’artico canadese fino alla loro “residenza” invernale nell’America del Sud, una delle migrazioni più ad ampio raggio finora conosciute.

Mentre affrontano il viaggio, questi particolari volatili fanno scalo tecnico nella Baia di Fundy (costa orientale del Canada) per assumere la loro sostanza dopante: alcuni gamberetti estremamente nutrienti. Gli individui di Calidris pusilla si nutrono infatti per due settimane degli esemplari di Corophium volutator, dei piccoli gamberetti estremamente ricchi di omega-3, i famosi acidi grassi polinsaturi indicati spesso come valido integratore per tenere a bada le patologie cardiache nell’uomo e alcuni stati depressivi. Leggi tutto “Gli uccelli migratori ricorrono al doping per i loro lunghi spostamenti”