Quando il litio fa la spia

credit: NASA.govI livelli di litio presenti nelle stelle simili al Sole possono indicare la presenza o meno di pianeti in orbita intorno a esse. La scoperta potrebbe semplificare e rendere più rapida la ricerca dei pianeti che si trovano al di fuori del nostro sistema solare, gli esopianeti.

Nel corso degli ultimi decenni, numerosi astronomi avevano rilevato livelli relativamente bassi di litio nel Sole se comparati con le quantità identificate in altre stelle con caratteristiche simili. Un vero e proprio enigma forse risolto da uno studio condotto dal ricercatore Garik Israelian, che ha rilevato trend molto differenti nelle quantità di questo elemento chimico tra le stelle con o senza pianeti. Il Sole avrebbe dunque poco litio a causa della presenza dei pianeti. Leggi tutto “Quando il litio fa la spia”

Legato a un granello di sabbia

Spirit, il rover della NASA impegnato nell’esplorazione di Marte, è da circa sei mesi imprigionato dalle sabbie marziane. Nel mese di maggio il piccolo robot ha compiuto un passo azzardato e cinque ruote su sei si sono insabbiate, dando vita a un vero e proprio enigma per i responsabili della missione, che a distanza di diversi mesi stanno per avviare una serie di delicati tentativi per rimettere in moto il rover.

Il Rover Spirit [credit: NASA]
Il Rover Spirit (credit: NASA.gov)

Nonostante la determinazione del team della NASA, al momento le certezze sono ben poche specialmente sull’esito dell’operazione. All’arrivo dell’inverno marziano manca ormai poco e la minore quantità di luce lascia meno energie a Spirit, che è alimentato attraverso una serie di pannelli fotovoltaici. I tempi per agire sono dunque stretti e nel corso delle prossime settimane i responsabili del progetto dovranno affrontare non pochi dilemmi. Leggi tutto “Legato a un granello di sabbia”

Lo Scrigno di Gioie del cosmo

Gli ammassi stellari offrono nel cielo notturno uno spettacolo di rara bellezza e sono spesso visibili anche a occhio nudo senza la necessità di dover osservare la volta celeste attraverso un telescopio. Tra i più noti e osservati ammassi stellari spicca sicuramente lo Scrigno di Gioie nella Costellazione del Sud.

NGC 4755 visto dall'Hubble Space Telescope (credit: ESA/Nasa)
NGC 4755 visto dall'Hubble Space Telescope (credit: NASA/ESA and Jesús Maíz Apellániz)

Noto agli astrofisici con il meno poetico, ma più pratico, codice NGC 4755, l’oggetto è un ammasso aperto poiché contiene un numero relativamente limitato di stelle: alcune migliaia di stelle blandamente legate tra loro dalle forze gravitazionali. Questi corpi celesti hanno età e composizione molto simile poiché si formarono da un’unica nube molecolare gigante e sono dunque un’ottima risorsa per studiare i processi che portano all’evoluzione delle stelle. Leggi tutto “Lo Scrigno di Gioie del cosmo”

Un lampo di luce per la materia oscura

Un gruppo di ricercatori torna alla carica: un telescopio in orbita potrebbe aver messo in evidenza la materia oscura, quella componente di materia a noi invisibile che dovrebbe costituire l’85% circa dell’Universo e il 30% della sua energia.

Il centro della Via Lattea (credit: Credit: ESO/S. Gillessen et al.)
Il centro della Via Lattea (credit: Credit: ESO/S. Gillessen et al.)

Il Fermi Gamma Ray Space Telescope ha recentemente rilevato alcuni lampi di raggi gamma che potrebbero essere legati alla materia oscura. A sostenerlo sono gli esperti Lisa Goodenough (New York University, New York – USA) e Dan Hooper (Fermi National Accelerator Laboratory, Illinois – USA) che hanno recentemente pubblicato il loro lavoro sul sito web arXiv.org. La ricerca suggerisce che i lampi identificati con il telescopio spaziale in un’area vicina al centro della Via Lattea possano essere causati dalla collisione delle particelle della materia oscura con le loro antiparticelle. Secondo i dure ricercatori, infatti, i dati forniti dal Fermi Gamma Ray Space Telescope sarebbero compatibili con alcuni modelli fino a ora creati per spiegare la materia oscura. Leggi tutto “Un lampo di luce per la materia oscura”

Una mappa per 50 anni di Spazio

In oltre 50 anni di esplorazioni spaziali, con astronavi o sonde automatiche, abbiamo invaso una buona porzione del nostro sistema solare.

credit: National Geographic
credit: National Geographic

L’illustrazione, pubblicata a fine 2008 dal National Geographic, fornisce un interessante riassunto delle principali imprese spaziali portate a termine dal lancio dello Sputnik 1 ai giorni nostri. Le distanze non sono naturalmente in scala perfetta, ma forniscono comunque un buon colpo d’occhio sulle missioni realizzate per conoscere meglio i pianeti che condividono con noi questa piccola porzione del cosmo. Leggi tutto “Una mappa per 50 anni di Spazio”

Galassie in perdita

Alcune immagini realizzate dal telescopio spaziale Hubble, poco prima di essere aggiornato dagli astronauti della STS-125, mostrano due galassie nell’Ammasso della Vergine interessate dalla “pressione ram”.

NGC 4522 (credit: NASA - ESA)
NGC 4522 (credit: NASA - ESA)

La pressione ram è la forza di resistenza che si produce quando qualcosa si muove attraverso un fluido, una sensazione che abbiamo ben presente quando ci mettiamo a correre e percepiamo il movimento dell’aria sul viso anche in una giornata senza vento. Negli spazi intergalattici, invece dell’aria che ci circonda, si trovano enormi quantità di gas non rilevabili nello spettro del visibile, ma estremamente caldi e in grado di emettere raggi X. Le galassie compiono i loro movimenti attraverso questi gas che sono dunque in grado di condizionarne la forma e in alcuni casi di compromettere la formazione di nuove stelle. Leggi tutto “Galassie in perdita”