Depurare l’acqua con i batteri, il segreto della biorimediazione

I batteri non godono spesso di una reputazione molto positiva e sono spesso additati dai “profani” come la principale causa di infezioni e malattie. Alcuni ricercatori della University of Nottingham potrebbero presto invertire questa associazione di idee grazie al loro innovativo filtro, in grado di depurare l’acqua sfruttando le capacità di alcune particolari colonie di batteri.

Batteri coinvolti nel processo di biorimediazioneGli organismi unicellulari isolati dal team di ricerca sono infatti in grado di digerire e rendere innocue numerose sostanze contaminanti disciolte in acqua, grazie a un particolare processo chiamato “biorimediazione”. Terminato il processo, le colonie di batteri vengono separate dal liquido tramite una serie di filtri, che restituiscono così un’acqua completamente purificata e innocua per l’ambiente.
Questa nuova tecnologia potrebbe presto consentire la produzione di filtri estremamente funzionali ed economici per depurare le acque di scarto dei processi industriali, o per rendere l’acqua potabile in quelle aree in cui è più difficile l’approvvigionamento idrico. Leggi tutto “Depurare l’acqua con i batteri, il segreto della biorimediazione”

Sviluppato il raggio laser più intenso del mondo

Oltre a essere il nome di un eroe mitologico, Hercules è anche un innovativo e potente raggio laser sviluppato da alcuni ricercatori della University of Michigan (USA). Grazie a una particolare tecnologia, il team di ricerca è infatti riuscito a produrre un raggio laser con un altissimo grado di intensità, mai raggiunto prima.

Hercules, il laser più intenso mai realizzato fino ad ora [credit: Anatoly Maksimchuk/EECS]L’intensità di un raggio laser è data dalla quantità di energia che esso è in grado di veicolare in una certa unità di tempo in una determinata area. Il raggio dei record, progettato alla University of Michigan, sfrutta una quantità molto bassa di energia (circa 20 joule, un confetto TicTac è 400 volte più energetico) obbligata a passare in un microscopico foro di 1,3 micrometri di diametro, cento volte più sottile di un capello umano, per appena 30 femtosecondi (10-15 secondi, ovvero un milionesimo di miliardesimo di secondi).
Da ciò ne deriva che l’intensità complessiva del raggio laser è pari a 2×1022 watt per centimetro quadrato: il doppio rispetto al massimo grado di intensità raggiunto prima. Leggi tutto “Sviluppato il raggio laser più intenso del mondo”

Produrre energia elettrica con una maglietta all’ossido di zinco

Qualsiasi movimento del nostro corpo richiede, per essere compiuto, una certa quantità di energia. Un gruppo di ricercatori ha recentemente implementato un sistema per recuperare l’energia spesa trasformandola in corrente elettrica grazie a una “power shirt”, una maglietta in grado di produrre elettricità per alimentare piccoli dispositivi portatili.

I ricercatori hanno dimostrato come una particolare fibra tessile ricoperta da minuscoli cavi costituiti da ossido di zinco sia in grado di produrre elettricità, sfruttando l’effetto piezoelettrico. Intrecciati ai comuni capi di abbigliamento, i cavi diventano una fonte di elettricità grazie al movimento di chi li indossa. La medesima tecnologia potrebbe essere applicata anche ai tendaggi e alle tensostrutture per catturare l’energia causata dagli spostamenti d’aria o dalle vibrazioni acustiche.
«Il nanogeneratore basato sulle fibre tessili potrebbe essere una soluzione semplice ed economica per sfruttare i movimenti che compiamo continuamente durante la giornata. Con il giusto mix di fibre naturali e cavi all’ossido di zinco ognuno di noi potrebbe produrre energia elettrica mentre fa una passeggiata» ha dichiarato Zhong Lin Wang, docente al Georgia Institute of Technology, e autore della ricerca da poco pubblicata sulla rivista scientifica Nature. Leggi tutto “Produrre energia elettrica con una maglietta all’ossido di zinco”

Rubbia: Il nucleare in Italia? Non risolverebbe il problema dei costi energetici

Nel corso di una recente trasmissione televisiva, il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia ha spiegato la sua visione sul delicato tema dell’energia nucleare. A chi propone la tecnologia delle centrali nucleari come unica risposta al problema di approvvigionamento energetico per l’Italia, Rubbia ha risposto con queste parole.

Carlo Rubbia«Dobbiamo tener conto che il nucleare è un’attività che si può fare soltanto in termini di tempo molto lunghi. Noi sappiamo che per costruire una centrale nucleare sono necessari da cinque o sei anni, in Italia anche dieci. Il banchiere che mette 4 – 5 miliardi di Euro per crearla riesce, se tutto va bene, a ripagare il proprio investimento in circa 40 – 50 anni.

«C’è un secondo problema: un errore che spesso la gente compie. Si pensa che il nucleare possa ridurre il costo dell’energia. Questo non è vero: un recente studio ha dimostrato, per esempio, che i costi per il nucleare in Svizzera continueranno ad aumentare.
I costi per il nucleare variano notevolmente da paese a paese: in Germania ha un prezzo di circa due volte e mezzo in più rispetto a quello francese. Ciò è dovuto al fatto che il nucleare in Francia è stato finanziato per anni dallo Stato, quindi dai cittadini. Ancora oggi, le 30.000 persone che lavorano per il nucleare francese sono pagate grazie agli investimenti massivi dello Stato. L’aumento del numero di centrali atomiche nel mondo in questi ultimi anni ha causato, inoltre, un considerevole aumento del costo dell’Uranio, che difficilmente tornerà a scendere. Il nucleare è dunque molto costoso, anche nel lungo periodo. Leggi tutto “Rubbia: Il nucleare in Italia? Non risolverebbe il problema dei costi energetici”

Sarà un’alga a salvarci dal cancro?

microscopioPassa dalle profondità degli oceani la nuova speranza per combattere il cancro. Un team internazionale di ricercatori, guidato da Dennis Carson dell’University of California (San Diego, USA), ha identificato una nuova e promettente arma contro i tumori. Il principio attivo è stato isolato da una particolare alga tossica rinvenuta in un’area meridionale dell’Oceano Pacifico. Le proprietà della somocistinamide A (ScA), la sostanza isolata, sono descritte nel numero della rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Science in uscita questa settimana.

«Siamo estremamente entusiasti per aver scoperto un nuovo composto strutturalmente unico ed estremamente potente per la lotta contro il cancro. Crediamo sarà perfetto per le tecnologie emergenti, in particolare le nanotecnologie, implementate per colpire le cellule tumorali senza effetti collaterali per i pazienti» ha dichiarato il prof. Dwayne G. Stupack, che ha contribuito alla considerevole scoperta.

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Presto obbligatori i siti di stoccaggio di CO2 in Europa?

Modello molecolare dell’anidride carbonica [photo credit: Wikipedia]L’Unione Europea potrebbe presto costringere le nuove centrali, che utilizzano combustibili fossili per la produzione di energia, a dotarsi di appositi siti di stoccaggio (CSS) per la conservazione dell’anidride carbonica. La proposta dovrebbe essere presentata la prossima settimana e vincolerà la costruzione di nuovi centrali elettriche alla presenza di spazi idonei per la compressione e il mantenimento della CO2. I costruttori saranno quindi tenuti a dimostrare la sussistenza dei prerequisiti necessari al mantenimento di un CSS prima di ottenere il permesso definitivo per l’installazione della nuova centrale. Una volta ratificata dal Parlamento Europeo, la direttiva potrebbe essere adottata già nei primi mesi del 2009.

Secondo gli esperti consultati dalla Commissione Europea, i CSS potrebbero contribuire a un sensibile abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, che potrebbe aggirarsi intorno a 1/3 entro il 2050 se correttamente utilizzati. Con il provvedimento al vaglio del Parlamento Europeo, il Vecchio Continente si pone all’avanguardia nello sviluppo e utilizzo dei siti di stoccaggio per la CO2. L’impiego di appositi incentivi dovrebbe favorire l’adozione dei CSS, tecnologia ancora molto costosa e non priva di difetti.

Centrale elettrica dotata di CSSIsolare l’anidride carbonica dai gas di scarico emessi da una centrale è un processo estremamente costoso e che diminuisce sensibilmente l’efficienza delle centrali a carbone. Anche a causa di questi motivi, i CSS non sono ancora utilizzati dagli Stati europei. Norvegia e Gran Bretagna hanno da tempo elaborato alcuni progetti pilota, che dovrebbero essere realizzati nei prossimi anni.
Il procedimento più utilizzato per la rimozione della CO2 dai gas di scarico è quello della post-combustione. L’anidride carbonica viene isolata, compressa e stoccata in apposite cisterne. Attraverso il trasporto su gomma, via mare o gasdotto, la CO2 viene poi stoccata definitivamente in appositi siti. Leggi tutto “Presto obbligatori i siti di stoccaggio di CO2 in Europa?”