Per evitare gli incidenti in auto ci vuole tatto

sorpassoUno scossone è il miglior segnale di allarme per chi guida. Una distrazione in autostrada può spesso rivelarsi fatale: radio, cellulari e navigatori satellitari rendono meno vigile il guidatore e spesso i soli segnali visivi o sonori per richiamare la sua attenzione ed evitare, per esempio, la collisione con un altro automezzo non sono sufficienti. Una forte vibrazione potrebbe essere la soluzione del problema, almeno secondo uno studio da poco presentato all’incontro annuale dell’Association for Psychological Science.

Gli incidenti automobilistici sono nella maggior parte dei casi causati da guidatori poco attenti, spesso provati dalla stanchezza e da spostamenti eccessivamente lunghi. Una distrazione anche di pochi secondi può portare a una rapida e inarrestabile catena di eventi che, nella peggiore delle ipotesi, può costare la vita a chi viene coinvolto nell’incidente. Leggi tutto “Per evitare gli incidenti in auto ci vuole tatto”

Il destino dei biocarburanti è nell’elettricità

maisI biocarburanti funzionano molto bene, ma non nei serbatoi delle automobili. Un recente studio ha infatti dimostrato come l’etanolo ricavato dal mais e altre piante possa contribuire a ridurre efficacemente le emissioni di gas nocivi per l’ambiente solo se utilizzato per produrre energia con la quale ricaricare le automobili elettriche, e non come carburante per i motori a scoppio.

Da alcuni anni a questa parte, i biocarburanti sono considerati una delle alternative possibili ai più inquinanti combustibili derivati dal petrolio. La quantità di anidride carbonica prodotta dai carburanti di origine vegetale è infatti sostanzialmente uguale all’ammontare di CO2 riassorbita dalla piantagione utilizzata per la produzione dello stesso biocarburante. Fino a ora non era però chiaro se fosse meglio convertire il mais in etanolo per utilizzarlo poi nei tradizionali motori a scoppio o se fosse consigliabile utilizzarlo per produrre energia elettrica utile per ricaricare i mezzi di locomozione a batterie. Leggi tutto “Il destino dei biocarburanti è nell’elettricità”

Quando la plastica sotto stress cambia colore

All'aumentare delle sollecitazioni, il materiale cambia colore (photo credit: D. Stevenson, A. Jerez, A. Hamilton e D. Davis)
Sotto sollecitazione, il materiale cambia colore (credit: D. Stevenson, A. Jerez, A. Hamilton e D. Davis)

La scienza dei materiali stupisce spesso grazie alle geniali intuizioni di alcuni ricercatori. Un team di esperti in materiali plastici, per esempio, ha da poco realizzato un tipo di plastica in grado di cambiare la propria colorazione quando viene sottoposta a uno stress meccanico. Quella che all’apparenza sembra un’invenzione poco utile, potrebbe invece rivelarsi estremamente importante per testare la resistenza di alcuni materiali e valutare grazie al cambiamento cromatico il loro livello massimo di sopportazione a uno stress meccanico prima di rompersi.

Guidati da Jeffrey Moore e Nancy Sottos (University of Illinois – USA), i ricercatori hanno lavorato sodo per rendere i polimeri (gli aggregati di molecole che uniti insieme formano per esempio la plastica) in grado di percepire e rispondere alle sollecitazioni meccaniche. Un primo risultato fu ottenuto circa due anni fa, quando il team di ricerca riuscì a realizzare una catena di polimeri in grado di cambiare colore in seguito a uno stress meccanico, ma il sistema funzionava solamente in soluzione e non allo stato solido. I ricercatori avevano collocato al centro delle catene costituite dai polimeri alcune particolari molecole a forma di anello, battezzate meccanofori, in grado di far cambiare colore all’intero polimero in seguito a una sollecitazione meccanica. Leggi tutto “Quando la plastica sotto stress cambia colore”

Lenti fotocromatiche istantanee in vista

Le lenti fotocromatiche sono una comodità per chi è costretto a portare gli occhiali in differenti condizioni di luce, ma impiegano spesso troppo tempo per adattarsi alla luminosità. Ora una nuova scoperta potrebbe rendere più semplice l’utilizzo delle lenti sensibili alla luce.

fotocromUn gruppo di ricercatori ha recentemente sviluppato un nuovo materiale in grado di passare istantaneamente da trasparente a blu scuro quando viene colpito dalla luce solare (raggi UV) e di ritornare rapidamente incolore non appena la luce smette di colpirlo. Al team guidato da Jiro Abe (Aoyama Gakuin University, Giappone) sono occorsi circa dieci anni di studio sulle proprietà dei materiali sensibili alla luce derivati dallo HABI (hexaarylbiimidazole), un composto che allo stato naturale si presenta incolore e che quando viene colpito dalla luce vira verso il blu scuro a causa della rottura di un legame chimico all’interno delle sue molecole. Il processo dura però alcune decine di secondi se non di più, e ciò ha fino a ora consentito di produrre lenti fotocromatiche che si scuriscono lentamente. Leggi tutto “Lenti fotocromatiche istantanee in vista”

Passione e lungimiranza riportano in vita dopo 40 anni le prime foto della Luna

Che cosa ci fanno 2.000 fotografie ad alta definizione del suolo lunare in un McDonald’s? Questa è la loro incredibile storia.

lunaTutto ebbe inizio 43 anni fa circa, quando gli Stati Uniti erano impegnati in una corsa contro il tempo per conquistare la Luna prima del blocco sovietico. In vista dello sbarco sul nostro satellite naturale, tra il 1966 e il 1967 la NASA aveva inviato cinque sonde nello spazio per immortalare il suolo lunare e studiare le aree migliori per l’atterraggio delle missioni Apollo. Ogni sonda era equipaggiata con due telescopi – in grado di visualizzare oggetti nell’ordine di grandezza di un metro – e alcune particolari fotocamere Kodak dotate di pellicola da 70 millimetri. Una camera oscura a bordo provvedeva a sviluppare le immagini che venivano poi trasmesse verso la Terra. Le cinque sonde effettuarono complessivamente 2.000 scatti della Luna.

Alcune immagini consentirono agli esperti della NASA di approfondire le loro conoscenze per identificare il luogo più adatto per la discesa dei moduli delle missioni Apollo, ma buona parte delle pellicole non furono nemmeno analizzate: l’obiettivo era raggiungere la Luna prima dei sovietici e gli aspetti puramente scientifici passavano spesso in secondo piano. Talune fotografie, come il primo scatto che ritraeva il nostro pianeta nella sua totalità, furono anche mostrate al pubblico ma attraverso una grezza riproduzione con pellicole da 35 millimetri, molto meno dettagliate rispetto agli scatti originali. Nel 1969, le nuove immagini provenienti dal primo sbarco sulla Luna fecero rapidamente dimenticare le 2.000 fotografie delle cinque sonde della NASA, che finirono così presto nel dimenticatoio. Leggi tutto “Passione e lungimiranza riportano in vita dopo 40 anni le prime foto della Luna”

Battesimo del volo per Terrafugia Transition, l’auto volante

Nonostante sia ancora lontano il giorno in cui potremo volare da casa al lavoro con un’auto degna dei Pronipoti, tecnici e progettisti continuano a sperimentare nuove soluzioni per l’automobile volante del futuro.

Tra i prototipi più promettenti spicca in queste settimane il Terrafugia Transition, un curioso trabiccolo in grado di volare, ma anche di viaggiare al suolo come una comune automobile. Il nuovo veicolo ha da poco completato con successo una prima fase di test, dimostrando una notevole stabilità nelle fasi di volo e naturalmente di decollo e atterraggio.

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