L’arte del procrastinare non assicura l’efficienza

Per numerosi individui, rimandare a domani ciò che potrebbero fare oggi è una naturale condizione di vita. I procrastinatori, infatti, tendono a temporeggiare enormemente, rimandando in continuazione il loro impegno per svolgere qualsiasi compito. Giunti al limite della scadenza, gli artisti del rimando si attivano trasformandosi in velocisti obbligati a completare in fretta e furia il loro incarico prima della scadenza definitiva.

Se l’attività di un procrastinatore fosse rappresentata da una linea in un grafico, noteremmo come questa – da perfettamente orizzontale – tenderebbe a inclinarsi spaventosamente nell’ultimo delta di tempo che precede la scadenza del compito assegnato. Il discorso si complica enormemente quando scadenze e compiti assegnati in uno stesso periodo di tempo aumentano considerevolmente di numero, proprio come nella vita reale al di qua degli assi cartesiani.
Partendo da questo presupposto, il prof. Michael Bender della Stony Brook University di New York (USA) ha creato un algoritmo per valutare quali strategie dovrebbe attuare un procrastinatore per portare a termine il maggior numero di compiti focalizzandosi sulle principali scadenze. I risultati della sua interessante analisi sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Scheduling, rivelando una sentenza senza scampo per gli artisti del rimando.

All\'avvicinarsi della scadenza, aumenta l\'impegno per portare a termine il compitoLa ricerca svolta da Bender ha, infatti, dimostrato come in realtà non esista alcuna strategia sufficientemente efficace per consentire a un procrastinatore di portare a termine correttamente tutti i suoi impegni entro le scadenze prefissate. Poiché i procrastinatori rimandano il loro lavoro, quando un compito inatteso diviene prioritario (poniamo per una scorretta programmazione in azienda, o per le ferie di qualcuno o una improvvisa malattia di un collega) l’esperto nel rimando non ha tempo a sufficienza per ottemperare ai suoi doveri, con l’inevitabile inosservanza delle scadenze temporali fissate. Per poter essere efficienti, i procrastinatori dovrebbero avere dunque la facoltà di vedere nel futuro, prerequisto non particolarmente semplice da realizzare…

L’unica soluzione è dunque quella della precisa organizzazione e scansione dei propri impegni. Insomma, per essere efficiente, un procrastinatore dovrebbe dunque rinunciare a essere un procrastinatore. Ma anche questo obiettivo potrebbe subire qualche inconscio rinvio…