Luna 40 anni fa: lancio riuscito, inizia l’avventura

Immaginate di trovarvi in un edificio di 30 piani che d’improvviso decolla sotto i vostri piedi mantenendo una perfetta verticale.

Esattamente 40 anni fa, il 16 luglio 1969, iniziò più o meno così l’avventura verso il suolo lunare di Neil Armstrong, Michael Collins e Edwin E. Aldrin, Jr. Stipati praticamente nella punta del gigantesco lanciatore Saturno V, alto la bellezza di 111 metri per 10 metri di diametro, i tre astronauti partirono verso la volta celeste alle 9 e 32 minuti dal Kennedy Space Center della NASA in Florida.

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Il lanciatore alto come un palazzo di 30 piani impiegò circa 12 minuti per portare equipaggio e strumentazione in orbita.  Fondamentale per superare l’orbita terrestre e indirizzare i moduli verso la Luna, il Saturno V esaurì il proprio compito in una ventina di minuti.

Diagramma del lanciatore Saturno V
Diagramma del lanciatore Saturno V (credit: NASA.gov)

Il primo stadio bruciò combustibile per i primi 2 minuti e mezzo, portando il lanciatore a un’altitudine di circa 68 km alla sbalorditiva velocità di 9.920 km/h consumando 2 milioni di chilogrammi di propellente. Per abbandonare la rampa di lancio completamente furono necessari 12 secondi.

Dopo la separazione dal primo stadio, il secondo stadio fu tenuto in funzione per 6 minuti portando razzo, strumentazioni ed equipaggio a circa 176 km dalla Terra a una velocità ormai prossima a quella orbitale (25mila km/h circa).

I due stadi successivi, invece, si seperarano in un unico passaggio dopo aver compiuto il loro dovere. Il terzo stadio bruciò combustibile per 2 minuti e mezzo circa per poi interrompersi una prima volta dopo 11 minuti e 40 secondi dal lancio. Lo stadio rimase attaccato al resto della nave spaziale a un’altitudine di circa 188 km e una velocità di 7790 metri al secondo, orbitando per due volte e mezza intorno alla Terra mentre l’equipaggio si preparava alla delicata fase successiva.

A  2 ore e 44 minuti dal lancio, il terzo stadio bruciò per circa 6 minuti fornendo alla navicella la giusta velocità per sfuggire all’orbita terrestre. Questa operazione diede la corretta traiettoria ai moduli per raggiungere la Luna con un consumo minimo di carburante. Dopo 40 minuti da tale procedura, il modulo di comando e servizio dell’Apollo (CSM) si separò dal terzo stadio, girò su se stesso di 180 gradi e andò ad agganciarsi al modulo lunare, collocato al di sotto del CSM durante il lancio. Per l’equipaggio iniziava un lungo viaggio denso di incognite verso la Luna.

Potete seguire tutte le fasi della missione dell’Apollo 11 attraverso questa favolosa ricostruzione virtuale in tempo reale. Ne vale davvero la pena.

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