Il 18 luglio di 40 anni fa, mentre l’equipaggio dell’Apollo 11 proseguiva il suo viaggio verso la Luna, qui sulla Terra l’attenzione dei media verso la missione spaziale si era spostata per alcune ore verso un interrogativo: che cosa vogliono fare i russi con la loro sonda?
La corsa verso la Luna era un importante terreno di prova per le due superpotenze, impegnate da anni nella Guerra Fredda. Così, nel disperato tentativo di precedere il previsto allunaggio dell’Apollo 11, l’URSS aveva lanciato il 13 luglio la sua sonda Luna 15, destinata ufficialmente ad atterrare sul suolo lunare per recuperare alcuni campioni di terreno e riportarli sulla Terra.
La missione fallì il 21 luglio, quando la sonda avviò i motori per iniziare la discesa sul suolo lunare. Pochi minuti e le comunicazioni furono perse: la sonda si era presumibilmente schiantata contro una montagna. Uno smacco per l’URSS, che mirava a dimostrare come la tecnologia sovietica potesse raggiungere il nostro satellite con soluzioni automatiche e più efficaciemente rispetto alla celebre missione della NASA. La recente diffusione di un documento audio racconta con efficacia i drammatici momenti che portarono al fallimento dell’operazione Luna 15.
Il 18 luglio del 1969 naturalmente nessuno conosceva ancora la triste fine cui sarebbe andata incontro la sonda sovietica. L’equipaggio dell’Apollo 11 viaggiò per alcune ore preceduto da Luna 15, che raggiunse poi l’orbita lunare il giorno 17. Intorno alla missione dell’URSS aleggiò per diversi giorni il mistero, poi Mosca si decise a fornire un maggior numero di informazioni per stemperare la tensione con gli USA, che vedevano ancora con sospetto la missione all’ultimo minuto dei russi verso la Luna.
La conferma dell’apertura dell’Unione Sovietica veniva così raccontata dal New York Times quella lontana mattina del 18 luglio:
Sonda sovietica orbita intorno alla Luna; la missione rimane un segreto
L’Unione Sovietica ha rotto il suo silenzio su Luna 15 oggi e ha confermato che la navicella senza equipaggio è divenuta “il satellite artificiale più recente della Luna”.
Nonostante aleggiassero mistero e diffidenza intorno a Luna 15, la controversa missione last minute dell’URSS confermò la voglia di collaborazione tra i due blocchi al di fuori della propaganda e della necessità di affermare la superiorità da parte dei due campi. Russi e americani si scambiarono informazioni sui piani di volo, per evitare che Apollo 11 e Luna 15 potessero disturbarsi a vicenda o – nella peggiore delle ipotesi – potessero arrivare a collidere durante le operazioni intorno alla Luna.
Per precauzione, la sonda sovietica fu comunque costantemente tenuta sotto controllo dalla NASA, come testimonia il rapporto sulle comunicazioni dalla Terra alla navicella spaziale in viaggio verso la Luna. Il 18 luglio 1969, i tre astronauti ricevettero questa segnalazione:
Abbiamo una correzione per i parametri orbitali di Luna 15 forniti durante il precedente briefing. I parametri forniti in quel briefing tra 72 e 156 miglia nautiche erano basati su un calcolo di un periodo orbitale pari a 2 ore e 30 minuti invece di 2 ore e 30 secondi. L’orbita è stata ricalcolata sulla base dei numeri corretti e i parametri per Luna 15, basati su un periodo di 2 ore e 30 secondi, sono da 30 a 110 miglia nautiche: un perilunio di 30 e un apolunio di 100 miglia nautiche.
Il viaggio verso la Luna continuava, con qualche incognita in più…
Una risposta a “Luna 40 anni fa: l’URSS attende l’Apollo 11 con Luna 15”
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