“Potremmo essere a un passo dalla scoperta di un nuovo pianeta del tutto simile alla Terra.” È l’incredibile conclusione di uno studio da poco pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science.
In questi anni i “cacciatori” stellari hanno analizzato la conformazione e le proprietà di oltre 200 pianeti esterni al nostro sistema solare, ottenendo però scarsi risultati. La maggior parte dei pianeti scoperti sono generalmente di grandi dimensioni, paragonabili a quelle di Giove, e caratterizzati da climi completamente ostili alla vita.
Grazie all’introduzione di strumentazioni più sensibili e innovativi metodi di ricerca, sarà ora possibile analizzare con maggior precisione anche pianeti più piccoli con una conformazione del tutto simile a quella terrestre.
Confrontando le metodologie di ricerca finora utilizzate con le nuove strumentazioni, molto più raffinate ed efficaci, un gruppo di astronomi appartenenti ai più importanti centri di astrofisica del mondo, tra cui la NASA e Harvard, ha evidenziato come il progresso tecnologico consenta ormai la ricerca di pianeti rocciosi simili al nostro anche nei numerosi sistemi solari scoperti negli ultimi anni.
Lo spettro luminoso emesso da una stella viene influenzato dall’orbita del pianeta che le gira intorno. Analizzando le differenze cicliche nell’emissione di luce di una stella, gli astrofisici riescono a individuare la presenza di un pianeta e a calcolarne le principali proprietà come massa e principali elementi costitutivi.
Mentre un tempo le strumentazioni utilizzate per individuare questi “sbalzi di luce” consentivano di identificare solamente pianeti molto più grandi della Terra, oggi gli astronomi hanno a disposizione rilevatori molto più sensibili, in grado di riconoscere la presenza di pianeti simili al nostro.
“Grazie a queste nuove tecnologie la scoperta di una nuova Terra potrebbe avvenire anche tra cinque minuti…” ha dichiarato Dave Latham, professore all’Harvard-Smithsonian Centre of Astrphysics e co-autore della ricerca pubblicata su Science.
Acqua e una corretta distanza da una stella sono le prime condizioni perché si possano sviluppare forme di vita su un pianeta. Un’eccessiva lontananza dal calore di un astro causerebbe perenni glaciazioni, un’eccessiva vicinanza la rapida evaporazione di tutte le riserve idriche.
Secondo i ricercatori, la possibilità di identificare pianeti con una massa paragonabile a quella terrestre potrà dare un contributo fondamentale per la ricerca di zone “abitabili” in cui sia possibile la vita.
La scoperta potrebbe davvero essere dietro l’angolo, ma per traslocare c’è ancora tempo…
Complimenti per il pezzo, esaustivo e chiarissimo.
Pongo una domanda più legale che scientifica. Ammesso che vi sia una terra bis e che sia raggiungibile, essa diventerebbe «patrimonio dell’umanità»? Con quali criteri potrebbe avvenire la distribuzione dei terreni abitativi?
In clima di fantascienza, si potrebbe pensare a una distribuzione direttamente proporzionale alle potenzialità ecologiche offerte dagli assegnatari.
Grazie e ciao. Pierbacco
Patrimonio dell’umanità secondo quale assennato criterio? Hahah no dai, non scherziamo… fosse così dovrebbero essere “patrimonio dell’umanità” tutte le entità cosmiche finora guardate dall’uomo con un binocolo.
Si chiama precisamente “terra di conquista”; può trovarsi a 1000 chilometri da casa o a diversi anni luce… ma è sempre terra di conquista, una grossa zolla di terra su cui piantare una bandierina e da mettere a patrimonio. Non ci sarà davvero qualcuno che crede che, siccome i giapponesi sporcano meno e hanno più rispetto dell’ambiente, avranno più appezzamenti da colonizzare veh? Chi ci arriva primo arraffa, e tiene per sé… nella più classica delle consuetudini umane.
Caro Zarathos, il tuo commento alla domanda di Piergiuseppe si avvicina molto a quello che è il diritto per le faccende legate allo Spazio. Il Cosmo appartiene a tutta l’umanità, e una precisa “Carta” vieta qualsiasi possibilità di colonizzazione da parte di qualsiasi governo del mondo. Il legislatore non ha però pensato alle singole persone giuridiche, quindi il principio della frontiera tanto caro agli avventurieri dal Far West vale anche per tutto ciò che sovrasta il nostro sguardo!
No alt… un momento! Fermi tutti!
Punto uno: i fogli di carta valgono esattamente per quello che sono. Così come, del resto, vangono per quello che sono gli accordi politici dell’ONU quando un paese a caso decide che è ora di far scorta di barili di petrolio: chiacchiere. Io, sinceramente, posso anche far finta di avere un po’ di fiducia nell’umanità… ma mi risulta difficile pensare che delle missioni spaziali siano monitorabili dal “pubblico” tanto bene quanto delle azioni di guerra intreaplanetarie, non so se mi sono spiegato. Alla stessa maniera, il concetto di zone di frontiera tipo Far West lo trovo molto simpatico, tuttavia sono scettico sulla sua applicabilità a qualche anno luce da qui visto che il semplice cittadino non può sostanzialmente decidere da mane a sera di tirare fuori la macchina dal garage e andare a prendersi proprietà in un bel craterino. Dovrebbe avere valenza per il privato nel limite in cui quest’ultimo possa effettivamente fare una cosa del genere senza appoggiarsi a strutture statali più grandi di lui.
Punto due: è innegabile che ci stiamo un po’ troppo sopravvalutando. E’ vero che l’essere umano di strada nel mondo della tecnologia ne sta facendo molta (parallelamente alla presenza una società opulenta e incapace essere autosufficiente senza un supermercato a qualche metro da casa), ma dire che “il cosmo appartiene all’umanità” mi pare un po’ troppo pretenzioso. Mi piace pensare, più umilmente, che l’umanità è un’inutile scoreggia che per pura fatalità si è ritrovata ad appartenere al cosmo e non vice-versa.
definizione pittoresca… ma rende l’idea 🙂
Grazie per i chiarimenti! Pierbacco
Io sono una amante dei pianeti, in tutti 9 pianeti io preferisco apparte la Terra Give , Saturno, Nettuno e plutone. Però tra questi preferisco più Saturno e Nettuno, perchè mi sembrano più pacifici.
Io adoro i pianeti e il Sistema Solare, e spero che da grande diventarò un’ ASTRONOMA.
ciao pianeta solare
Wow forse un giorno si trovera un pianeta abitato tguale alla terra
E se un giorno si scoprira un pianeta come la terra abitato come la terra sarebe mitico .