Svelato il mistero delle foglie rosse d’autunno

Secondo una recente ricerca gli alberi cambierebbero la colorazione delle loro chiome per ottenere dalle foglie tutto il nutrimento possibile prima di entrare nella fredda e avara stagione invernale. La ricercatrice Emily Habinck, University of North Carolina (USA), è giunta a questa conclusione dopo una lunga e attenta analisi di due terreni, caratterizzati da una diversa concentrazione di nutrienti. Le foglie appartenenti agli alberi cresciuti sul suolo maggiormente fecondo sono diventate gialle nel periodo autunnale, mentre quelle appartenenti alle piante cresciute su un suolo povero di nutrienti hanno assunto una colorazione rossa.

“In poche parole: più una foglia è rossa, più sarà in grado di riciclare i propri nutrienti” ha spiegato Emily Habinck durante la presentazione della sua scoperta a un meeting in Colorado.
A differenza di quanto si potrebbe pensare, i meccanismi che regolano il cambiamento di colore cui vanno incontro le foglie non è ancora completamente chiaro. Quando si avvicina l’autunno, gli alberi smettono di pompare clorofilla nelle loro foglie e iniziano a ridistribuire i nutrimenti in esse contenuti nel tronco e nelle radici. Questo stratagemma consente loro la sopravvivenza durante i rigidi e bui mesi invernali. Il colore giallo visibile sulle chiome degli alberi è dovuto all’assenza della clorofilla, che lascia così trasparire i carotenoidi presenti sulla struttura della foglia. La colorazione rossa, invece, deriva da una particolare antocianina prodotta durante la stagione autunnale dalle piante.

Perché gli alberi investano tante energie per produrre queste antocianine rimane ancora un mistero. Secondo alcuni ricercatori questi pigmenti svolgerebbero un’importante funzione antiossidante, che aumenterebbe la resistenza degli alberi durante la stagione fredda. Secondo altri botanici, invece, le antocianine sarebbero prodotte per attirare i volatili in modo che disperdano i semi dei frutti prodotti dagli alberu. Altri ancora sostengono che l’assunzione di una pigmentazione che vira al rosso contribuirebbe ad aumentare la temperatura della pianta, preservandone le parti vitali dal freddo.

Lo studio di Emily Habinck potrebbe contribuire a risolvere definitivamente questo enigma. Secondo le sue analisi, gli alberi cresciuti su un suolo particolarmente povero tenderebbero a mantenere il più a lungo possibile le foglie per immagazzinare un alto numero di nutrienti. Producendo più antocianine, gli alberi sarebbero quindi in grado di conservare le foglie e utilizzarle per sfruttare i benefici della fotosintesi clorofilliana anche nei primi mesi dell’autunno. Mentre per gli alberi che possono trarre nutrimento da un terreno molto fertile sarebbe uno spreco mantenere le foglie, per le piante radicate su terreni poveri di nutrienti il prolungato mantenimento delle foglie costituirebbe una fondamentale fonte per accumulare energie per la stagione invernale.