Non giungono buone notizie dalle gelide lande del Polo Nord. Secondo le ultime rilevazioni effettuate dai ricercatori, per la prima volta le acque del punto più settentrionale del Pianeta potrebbero essere in parte liberate dai ghiacci già nel corso di questa estate.
«Direi che il ghiaccio intorno al Polo Nord sia ormai vicino allo scioglimento, ed è molto probabile che il Polo sia libero dai ghiacci» ha dichiarato uno dei climatologi del Colorado Center for Astrodynamics Research (University of Colorado).
L’accelerazione subita nel disgelo e la costante diminuzione dei ghiacci sembra confermare i più recenti modelli matematici, che ipotizzano una progressiva emersione delle acque dai ghiacci a partire dal 2013 (per il giornale britannico The Independent l’attuale situazione sarebbe molto più critica del previsto). Ma il fenomeno sarebbe ormai già iniziato. La zona del Polo Nord è un’area particolarmente importante per testare gli effetti del cambiamento climatico mondiale. Sorvegliata attentamente dai ricercatori, potrebbe mostrare i primi drammatici effetti del surriscaldamento globale ormai a breve termine, lanciando un forte campanello d’allarme sui destini del Pianeta azzurro.
Barber sembra non avere dubbi in proposito: «Abbiamo perso circa il 65% della copertura di ghiaccio nell’emisfero boreale in un solo anno. Un’enorme diminuzione. Non pensavamo nemmeno che fosse possibile per l’intero sistema perdere così tanto ghiaccio in un colpo solo».
Nonostante l’ultimo gelido inverno polare, l’area del Polo Nord sembra essere destinata a perdere buona parte dei ghiacci accumulati nel corso dei prossimi mesi. Il clima in quella zona è comunque soggetto a variazioni estreme e i climatologi non possono prevedere con precisione le dinamiche per l’estate da poco cominciata. La tendenza sembra comunque essere segnata e per molti si tratta semplicemente di una questione di tempo. In pochi decenni i ghiacci potrebbero scomparire dal Polo Nord, con effetti imprevedibili sull’equilibrio del clima nel Pianeta. E intanto, paradossalmente, ci si continua a preoccupare solamente del prezzo del petrolio…