Il Grand Canyon sembra portare molto bene la sua età, specie alla luce delle recenti scoperte di un team di ricercatori, secondo i quali il colossale canyon sarebbe più vecchio di 65 milioni di anni rispetto a quanto immaginato fino ad ora.
Per molti anni, la maggior parte dei geologi ha ipotizzato che il canyon avesse un’età approssimativa di sei milioni di anni, dato cui si era giunti attraverso l’analisi dei sedimenti e il tasso di decadimento radioattivo di alcuni isotopi presenti nelle gigantesche pareti del Grand Canyon.
Il team di ricerca ha raccolto 36 campioni di apatite andando in profondità nelle pareti del canyon e nelle placche che ne costituiscono le superfici intorno al Rim, il “bordo” del Grand Canyon. Le analisi, pubblicate sulla rivista scientifica GSA Bulletin, hanno dimostrato come le origini del canyon risalgano a circa 65 milioni di anni fa, in un periodo prossimo a quello dell’estinzione dei dinosauri dal Pianeta.
Sempre secondo gli studi svolti dai ricercatori del Caltech, il Grand Canyon non si sarebbe formato in maniera unitaria ed omogenea, ma attraverso un’evoluzione frazionata nel tempo e scoordinata.
La formazione del Grand Canyon sarebbe dunque iniziata molte decine di milioni di anni prima di quanto non fosse stato fino ad ora immaginato. Ulteriori ricerche avranno ora l’onere di confermare le conclusioni del Caltech, contribuendo a risolvere un mistero che aggiunge fascino a una delle più belle e maestose espressioni della natura sul nostro Pianeta.