Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academies of Science, è stato condotto da un team di ricercatori guidati da Todd V. Royer della Indiana University (USA), che ha evidenziato la pericolosità della tossina Bacillus thuringiensis (Bt) utilizzata nel mais transgenico come deterrente contro i parassiti.
Dopo aver condotto numerosi test di laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che i sottoprodotti della Bt aumentano sensibilmente la mortalità dei Tricotteri, i minuscoli insetti che popolano le acque utilizzate per l’irrigazione dei campi.
“I Tricotteri sono una risorsa alimentare fondamentale per pesci e anfibi. Se il nostro obiettivo è quello di avere ecosistemi sani e funzionali, dobbiamo fare di tutto per proteggere tutti gli elementi che li compongono” ha dichiarato Royer nella sua ricerca.
Prima di essere immesso sul mercato nel 1996, una commissione dell’EPA (l’agenzia statunitense deputata alla protezione dell’ambiente) aveva condotto una serie di test sull’impatto del “mais Bt” sugli ecosistemi acquatici. Per queste verifiche venne però utilizzata la Daphnia, un minuscolo crostaceo appartenente alla classe dei Branchiopodi, e non gli insetti, molto più soggetti agli effetti della Bt.
Secondo gli autori della ricerca, il “mais Bt” fu immesso sul mercato senza sufficienti verifiche e garanzie per la sicurezza ambientale. Le nuove tecnologie portano sempre con loro benefici, ma anche molti rischi e quelli “legati all’utilizzo intensivo del mais Bt nelle piantagioni non furono sufficientemente indagati”.