Se solo lo volessero fare, i moscerini dei fichi (Agaonidae, una diffusa famiglia di imenotteri) potrebbero barare. Questi minuscoli insetti impollinano i fichi in cambio di qualche seme e – almeno in linea teorica – potrebbero utilizzare molti più semi di quanto non sia loro realmente necessario. L’ingordigia dei moscerini dei fichi è però trattenuta da un piccolo particolare recentemente scoperto dai biologi. Alcuni parassiti riescono a far mantenere una condotta onesta agli impollinatori.
Partendo da queste conoscenze, un gruppo di ricercatori, guidato dal prof. James Cook della University of Reading (Regno Unito), ha cercato di scoprire in base a quale fenomeno i moscerini dei fichi siano stati sempre ligi al loro patto d’acciaio con quella particolare pianta da frutta. Secondo il team di ricerca, il merito non andrebbe tanto ai moscerini, quanto a una specie di parassiti che dipendono sempre dai fichi per nutrire le loro larve, ma che si palesano solo quando i moscerini hanno già deposto le loro uova. Invece di entrare all’interno del fico, i parassiti perforano il frutto dall’esterno e depongono le loro uova solo negli ovuli che già ospitano le larve dei moscerini, uccidendo così gli occupanti originari.
Perforando il frutto dall’esterno, i parassiti non possono però raggiungere tutti gli ovuli presenti al suo interno. Dunque, se i moscerini dei fichi evitano di essere ingordi e utilizzano unicamente i semi presenti al centro del frutto, impediscono ai parassiti di raggiungere le loro larve e ucciderle per depositare i nuovi ospiti.
L’interessante e innovativa ricerca, pubblicata da poco sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS Biology, dimostra per la prima volta il ruolo fondamentale dei parassiti dei moscerini della frutta nella prosecuzione della specie per le piante di fico. Fino ad ora, infatti, i parassiti erano catalogati come insetti pressoché inutili nel ciclo simbiotico moscerini/fichi.
I parassiti rivestono, invece, un ruolo fondamentale, limitando sensibilmente l’ “egoismo” naturalmente presente nelle specie viventi, impegnate nella loro perenne lotta per la sopravvivenza. Lo stesso meccanismo potrebbe interessare decine e decine di specie diverse di fichi in tutto il mondo. Questi minuscoli insetti “profittatori” completano dunque il circolo virtuoso che, stagionalmente, porta i fichi a riprodursi e sopravvivere e i moscerini dei fichi a proliferare. Un meccanismo perfettamente collaudato… da 60 milioni di anni di pratica.