Il satellite spia americano ormai fuori controllo da alcune settimane, e destinato a schiantarsi sulla Terra, è stato da poco abbattuto dal Pentagono con il lancio di un missile. Alle 4:26 am (ora italiana) di oggi, l’incrociatore USS Lake Erie ha lanciato un missile SM-3 modificato che ha intercettato il satellite ribelle a circa 250 chilometri di altezza nei cieli dell’Oceano Pacifico. Il missile ha impiegato 24 minuti per raggiungere il suo obiettivo e fare esplodere il satellite.
Una sfera di fuoco è stata osservata da numerose strumentazioni nel previsto luogo dell’impatto, mentre ulteriori rilevazioni con gli spettroscopi hanno evidenziato la presenza di una nube formata da vapori di idrazina. Queste osservazioni sarebbero una ulteriore conferma dell’avvenuta esplosione del pericoloso serbatoio. Secondo i comandi militari, la distruzione del satellite fuori controllo dovrebbe essere certa all’80-90%.
Anche se si tratta di un evento estremamente raro, la possibilità di perdere il controllo di un satellite artificiale in orbita intorno alla Terra è sempre presente. Il crescente affollamento di satelliti in orbita e il numero sempre più alto di rifiuti spaziali, costituiscono due variabili molto meno ponderabili di quanto si potesse immaginare. Secondo alcuni analisti, sarebbe opportuno che ogni consorzio spaziale internazionale valutasse con maggiore attenzione le possibili strategie per affrontare situazioni di emergenza di questo tipo.