La macchina fotografica non mente, ma il fotoritocco eccome. Una interessante ricerca ha dimostrato come le foto modificate siano in grado di influenzare la nostra memoria e il nostro modo di interpretare le cose.
Lo studio è stato svolto dalla psicologa Elizabeth Loftus (University of California) con la partecipazione di Franca Agnoli e Dario Sacchi dell’Università di Padova. Durante la ricerca, a 299 volontari tra i 19 e gli 84 anni sono state sottoposte otto immagini nella loro versione originale o nella versione ritoccata. Terminata la visione delle fotografie, i partecipanti sono stati invitati a rispondere a un questionario sugli eventi che avevano rivissuto osservando le immagini.
Secondo gli autori della ricerca, la facilità con cui il nostro cervello sia in grado di modificare – almeno temporaneamente – alcuni tipi di ricordi invita a una profonda riflessione sull’utilizzo spesso spregiudicato delle immagini modificate al computer.
«I mezzi di comunicazione che fanno ricorso a immagini ritoccate saranno sempre più in grado di condizionare le nostre opinioni; giocando sulla capacità della nostra mente di essere ingannata, potrebbero cambiare la nostra stessa percezione della storia» ha dichiarato Dario Sacchi, tra gli autori della ricerca recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Applied Cognitive Psychology. L’inquietante scenario prospettato da Sacchi non è poi così lontano dal continuo tentativo da parte di molti mezzi di comunicazione di raccontare la verosimiglianza e non la realtà.