La capacità delle temibili formiche argentine di cambiare regime di alimentazione, da carnivoro a vegetariano, ha consentito a queste piccole creature di invadere rapidamente le aree costiere fino in California, stabilendo numerose nuove colonie per migliaia di chilometri.
Il repentino cambio di dieta non solo consente alle formiche di sopravvivere, ma anche di prosperare: la quantità di vegetali è sempre decine di volte maggiore rispetto a quella degli insetti da cacciare. Holway non ha dubbi: «Grazie alla loro dieta flessibile, le formiche argentine sono in grado di consumare una grande varietà di cibi, ed è proprio la possibilità di consumare carboidrati che rende le loro comunità così forti».
Ma non è solamente l’alimentazione a rendere particolari questi piccoli insetti. I ricercatori hanno infatti scoperto che il DNA delle specie radicatesi nella costa meridionale è pressoché identico a quello delle formiche argentine che vivono più a nord. La ridotta differenziazione genetica ha consentito alle colonie di crescere enormemente per centinaia di chilometri nella sola California. Fenomeno che non è invece avvenuto in Argentina, dove le colonie sono di dimensioni ridotte a causa della più marcata differenziazione genetica.
Lunghe appena due millimetri, le formiche argentine sarebbero giunte negli Stati Uniti grazie ai passaggi offerti dalle navi mercantili che trasportavano caffè e zucchero dall’Argentina negli ultimi anni del diciannovesimo secolo.
Giunte negli States le formiche trovarono ideali gli ecosistemi della California, dove portarono numerose devastazioni uccidendo molte specie locali di insetti per stabilire le loro colonie. Una vera e propria guerra di invasione, che continua ancora oggi nelle nuove aree in cui l’uomo ha portato, con l’irrigazione, un nuovo rigoglio per la flora: un delizioso manicaretto per le fameliche formiche argentine.
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