I traslochi non sembrano impensierire più di tanto le formiche appartenenti alla specie Temnothorax albipennis. Questi insetti utilizzano infatti un approccio molto pragmatico quando si tratta di dover cambiare formicaio: non confrontano diversi nidi tra loro per trovare il migliore, ma si stabiliscono nella prima dimora che trovano in grado di accogliere tutta la colonia.
Gli esemplari di T. albipennis stabiliscono generalmente i loro nidi tra le fenditure delle rocce, prediligendo ripari asciutti e protetti dai predatori e dalla luce diretta del sole. Sulla base di queste informazioni e di numerose osservazioni, gli entomologi erano giunti alla conclusione che queste formiche selezionassero attentamente il loro prossimo nido – in sostituzione di quello distrutto – affidando una sorta di ricerca comparativa ad alcune esploratrici. In laboratorio i ricercatori avevano infatti notato come le esploratrici visitassero sia un nido di bassa qualità e uno con maggiori pregi prima di operare la loro scelta e stanziarsi nella tana migliore chiamando a raccolta il resto della colonia. Sembrava proprio che le formiche esploratrici fossero in grado di confrontare due potenziali case prima di scegliere.
Una serie di nuovi studi condotti da Elva Robinson (University of Bristol, UK) e dai suoi colleghi sembra ora smentire questa ipotesi. Secondo la ricercatrice, le formiche adotterebbero una strategia molto più semplice per identificare il loro nido ideale. Per giungere a tale conclusione, il team di ricerca ha collocato sul dorso delle formiche di nove differenti colonie una serie di trasmettitori radio per rilevare i loro movimenti. Successivamente, in laboratorio, i ricercatori guidati da Robinson hanno ricreato un habitat ideale per la specie T. albipennis. Dopo aver fatto ambientare gli esemplari nei loro formicai, il gruppo di ricerca ha reso vulnerabili i nidi rimuovendo le loro coperture e inducendo le formiche a cercare una nuova casa più sicura.
Le esploratrici hanno così abbandonato il formicaio ormai distrutto alla ricerca di una nuova sistemazione e si sono trovate davanti a due opzioni: un nido di bassa qualità, ma vicino, e una tana meglio costruita, ma nove volte più lontana. La maggior parte delle formiche (75%) ha ispezionato un solo nido e non ha dunque avuto modo di confrontarne le caratteristiche con l’altro, come era stato invece ipotizzato negli studi precedenti. Tra le formiche che hanno visitato una sola possibile tana, il 41% delle esploratrici ha rapidamente abbandonato il nido di bassa qualità, contro il 3% di abbandoni nel caso del nido di alta qualità.
Ciò sembra suggerire che le formiche esploratrici conoscano perfettamente le loro necessità e non perdano tempo in lunghi confronti prima di procedere con il loro trasloco: il primo nido visitato ritenuto adatto viene occupato, a prescindere dalla presenza di possibili sistemazioni migliori. Tale strategia non garantisce la collocazione migliore per il formicaio, ma in compenso consente alla colonia di mettersi rapidamente al riparo, riducendo al minimo la possibilità di rimanere vittima dei predatori.
Le conclusioni cui è giunta Elva Robinson sono state da poco pubblicate sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B e costituiscono un valido passo in avanti per comprendere gerarchie e comportamenti sociali nei formicai.