Secondo gli esperti consultati dalla Commissione Europea, i CSS potrebbero contribuire a un sensibile abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, che potrebbe aggirarsi intorno a 1/3 entro il 2050 se correttamente utilizzati. Con il provvedimento al vaglio del Parlamento Europeo, il Vecchio Continente si pone all’avanguardia nello sviluppo e utilizzo dei siti di stoccaggio per la CO2. L’impiego di appositi incentivi dovrebbe favorire l’adozione dei CSS, tecnologia ancora molto costosa e non priva di difetti.
Il procedimento più utilizzato per la rimozione della CO2 dai gas di scarico è quello della post-combustione. L’anidride carbonica viene isolata, compressa e stoccata in apposite cisterne. Attraverso il trasporto su gomma, via mare o gasdotto, la CO2 viene poi stoccata definitivamente in appositi siti.
Anche gli oceani sono stati proposti come un ideale sito di stoccaggio per l’anidride carbonica. In questo caso sussistono due differenti scuole di pensiero: secondo alcuni ricercatori l’iniezione di CO2 a un chilometro di profondità consente la dispersione sicura del gas; altri studiosi ritengono sia più opportuno iniettare l’anidride carbonica a tre chilometri di profondità, creando un vero e proprio “lago” di CO2 che – schiacciato dalla forte pressione – non potrebbe raggiungere la superficie.
Nonostante le buone intenzioni della Commissione Europea, i progetti per lo stoccaggio sicuro ed ecocompatibile della CO2 paiono ancora molto poco definiti. Anche se approvata, la nuova direttiva prevederà probabilmente alcune deroghe, in attesa di maggiori dati e di tecnologie abbordabili e utilizzabili su larga scala.
Anche Cina e Stati Uniti stanno valutando l’opportunità di costruire le prime centrali elettriche dotate di impianti sperimentali di CSS nei prossimi dieci anni. Alcuni istituti universitari, in collaborazione con il governo americano, hanno inoltre iniziato la sperimentazione in 22 siti, per studiare la migliore combinazione per lo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica.
Ridurre rapidamente le emissioni di CO2 è ormai un imperativo per rallentare il più possibile i devastanti effetti del surriscaldamento globale. La soluzione dei CSS potrebbe costituire un buon compromesso per iniziare a tamponare l’emergenza, ma conservare i gas serra nel sottosuolo e negli oceani è un poco come nascondere la polvere sotto al tappeto: dà l’illusione, ma non risolve alla radice il problema.