Reflusso gastrico meno mortale del previsto

Il reflusso gastrico, ovvero il ricircolo di succhi gastrici dallo stomaco ad ampi tratti dell’esofago, è stato spesso indicato come una delle cause di numerose patologie più gravi come tumori, asma e gravi problemi legati all’apparato respiratorio. Una nuova ricerca recentemente pubblicata sulla rivista scientifica The American Journal of Gastroenterology ha cercato di verificare questa tesi, appurando se il reflusso gastrico sia davvero in grado di accorciare la vita delle persone che ne sono affette.

Studiando e confrontando i dati di circa 50.000 pazienti, lo studio ha dimostrato con sufficiente chiarezza come le persone affette da riflusso gastrico non abbiano maggiori probabilità di morire prematuramente. I dati rilevati sul gruppo dei pazienti e sul gruppo di controllo sano non ha infatti evidenziato alcuna differenza tra i due gruppi.
Lo studio ha evidenziato come le persone raramente affette da episodi di riflusso gastrico abbiano una prospettiva di vita praticamente identica agli individui che sono affetti da questa patologia in maniera continuativa.

In molti casi, il riflusso gastrico è sintomo di uno scorretto stile di vita: sedentarietà, stress e alcool sono spesso le principali cause di queste patologie. Salvo casi più complessi, questa patologia può quindi essere considerata come un campanello di allarme di cause ben più gravi in grado di accorciare la durata della nostra vita.
Gli Stati Uniti sono una delle nazioni in cui si registrano i principali picchi di questo disturbo. Nonostante l’alto numero di persone affette da questa patologia, l’incidenza del cancro legata al riflusso gastrico è estremamente bassa. Secondo i ricercatori che si sono occupati della ricerca e della pubblicazione, il riflusso gastrico sarebbe dunque molto presente nelle società moderne, ma con un grado di pericolosità più basso rispetto a quanto previsto finora.
Chi ne è affetto non deve comunque sottovalutare il disturbo e dovrebbe parlarne con il proprio medico di famiglia. Pochi semplici accorgimenti, e in alcuni casi una cura farmacologica sicura, possono sconfiggere o alleviare la patologia prima che si cronicizzi.