La scoperta di un enorme artiglio fossilizzato, appartenuto a uno scorpione di mare, confermerebbe la teoria secondo cui alcuni esemplari di queste creature marine raggiungessero la considerevole dimensione di due metri e mezzo di lunghezza, superando di gran lunga l’altezza media degli esseri umani. Questa scoperta effettuata su alcune rocce risalenti a 390 milioni di anni fa, suggerisce che ragni, insetti e artropodi fossero molto più grandi in passato di quanto non si fosse già immaginato.
Il resto fossile dell’artiglio è stato ritrovato in una cava nei pressi di Prüm da Markus Poschmann (Mainz Museum) che ha descritto il ritrovamento:«Stavo separando alcuni pezzi di roccia con martello e scalpello quando ho improvvisamente notato una macchia scura appartenente a materiale organico su una lastra di pietra. Dopo averla ripulita, ho capito che si trattava di una parte di un artiglio. Ho raccolto, pulito e asciugato i pezzi, poi li ho incollati insieme».
Si ipotizza che il gigantismo preistorico cui furono soggette molte specie animali, tra cui proprio gli artropodi, fosse causato dagli alti livelli di ossigeno presenti all’epoca nell’atmosfera, ma non vi è ancora un’assoluta certezza in materia. Secondo Braddy, le enormi dimensioni di alcuni artropodi registrate nella preistoria potrebbero essere legate alla scarsa competizione con il phylum dei vertebrati, che si sarebbe inasprita nel corso dei milioni di anni successivi.