Le paste dentifricie di oggi – bianche, colorate o a strisce – contengono generalmente una decina di ingredienti. Alcuni svolgono una funzione di pulizia o di protezione dei denti, mentre altre sostanze vengono utilizzate per conferire alla pasta un sapore gradevole o la giusta consistenza per uscire omogeneamente dal tubetto/dispenser. L’ingrediente principale della parte bianca della pasta è il calcare (carbonato di calcio), finemente polverizzato, o un altro minerale come l’ossido di alluminio. Si tratta di polveri lievemente abrasive in grado di eliminare la pellicola opacizzante depositata sui denti dal cibo e dalle bevande, contenente sostanze in decomposizione che causano la formazione della placca dentaria. Come sbiancante, a volte, si usa l’ossido di titanio.
Una piccola quantità di detersivo, atossico, viene poi aggiunta alla pasta per far produrre schiuma al dentifricio. L’olio di menta e il mentolo provvedono a mascherare il sapore dei numerosi ingredienti contenuti nella pasta dentifricia. Spesso alla pasta viene aggiunta una piccola porzione di glicerina, così da mantenere il dentifricio sempre inumidito e facilmente estraibile dal tubetto.
Molti dentifrici contengono poi sostanze per rinforzare i denti come il fluoruro e disinfettanti per abbattere la carica batterica, specialmente intorno ai colletti gengivali. Per una corretta igiene orale, è consigliabile lavare i denti almeno tre volte al giorno per circa due minuti. Lo spazzolino deve sempre muoversi dalle gengive verso le estremità dei denti. Piccoli accorgimenti, che possono spesso allontanare l’incubo del dentista…