L’anomalia dei biondi

I capelli di colore chiaro sono una naturale variabile genetica tra gli europei e, come rara mutazione, in altre popolazioni. In alcune aree geografiche dell’Europa l’incidenza dei biondi è molto frequente e, in numerosi casi, rimane costante anche nell’età adulta.
Il biondo è una caratteristica genetica abbastanza recente, che divenne rilevante nella popolazione appena 11.000 anni fa durante l’ultima glaciazione. Prima di allora, la maggior parte degli individui avevano capelli e occhi scuri, caratteristica predominante nel resto del mondo.

Non è ancora chiaro come le caratteristiche genetiche del biondo si siano diffuse così rapidamente nel continente europeo. Secondo alcuni antropologi, la sopravvivenza di questi caratteri sarebbe stata assicurata dalla selezione sessuale. Le donne bionde erano poche, ma spiccavano tra la “concorrenza” degli altri individui di sesso femminile con capelli e carnagione scura. Ciò avrebbe consentito al gruppo minoritario di bionde di competere ugualmente nella ricerca del maschio, diffondendo ampiamente il loro codice genetico, anche se costituito da numerosi caratteri recessivi.

I capelli biondi sono molto comuni tra i neonati e i bambini, ma generalmente tendono a scurirsi in età adulta fino a raggiungere una colorazione vicina al castano chiaro. I biondi naturali sono una vera e propria minoranza: in tutto il mondo appena il 2% della popolazione ha le caratteristiche genetiche che si traducono nel fenotipo del biondo. In Europa, la frequenza maggiore è raggiunta nei paesi scandinavi e del nord, mentre scema progressivamente man mano che ci si avvicina all’area del Mediterraneo.

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