I sistemi di posizionamento satellitare, applicati agli esemplari campione, hanno inoltre messo in evidenza la durissima rotta seguita da questi uccelli acquatici. A differenza di quanto si era da sempre immaginato, gli stormi di limosa lapponica non seguono le coste dell’Asia orientale per avere sempre a disposizione della terraferma. Prediligono, invece, una rotta diretta dall’Alaska alla Nuova Zelanda, attraversando praticamente in linea retta l’intero Oceano Pacifico.
Sono circa 70.000 gli esemplari di limosa lapponica che ogni anno affrontano il viaggio di andata tra la Nuova Zelanda e l’Alaska in marzo, e in direzione contraria in settembre.
Grazie ai venti favorevoli, uno degli uccelli acquatici dotato di rilevatore satellitare (E7), ha effettuato l’intero viaggio di 11.500 km in un’unica soluzione, volando ininterrottamente per nove lunghissimi giorni. “È qualcosa di incredibile” ha confidato Rob Schuckard, uno dei ricercatori, al National Geographic, aggiungendo: “Sarebbe come se un essere umano corresse per un’intera settimana a una media oraria di 70 chilometri all’ora!”.
La maratona di E7 si è svolta alla velocità media di 57 km orari a una quota compresa tra tremila e quattromila metri. Durante i nove giorni di volo questo esemplare ha perso oltre la metà dei grassi accumulati in Alaska, volando senza sosta anche nelle complesse fasi di “sonno” che coinvolgevano a turni le due metà del suo encefalo.
La limosa lapponica è da diversi anni al centro di numerosi studi, le sue capacità di orientamento e di metabolismo delle riserve energetiche e le sue tecniche di riposo “selettivo” dell’encefalo devono essere ancora indagate e approfondite. Dal loro studio potremmo capire qualcosa di più su un altro bipede privo di ali che non depone uova, l’uomo.