Simile alla sogliola, il Bothus lunatus popola numerose regioni occidentali dell’Oceano Atlantico e vanta un formidabile imitatore. Il polpo dei Caraibi, Macrotitopus defillipi, ha infatti evoluto la capacità di imitare le movenze sul fondale marino del Bothus per sfuggire ai predatori.
Quando è immobile, il Macrotitopus riesce a mimetizzarsi con la sabbia grazie alla propria colorazione tenue grigio-verde. Muovendosi per procacciare il cibo, il piccolo animale marino diventa invece evidente, correndo così il rischio di diventare la preda di qualche altra famelica creatura che popola i fondali. Per risolvere il problema, gli esemplari di Macrotitopus hanno sviluppato una particolare capacità per mimetizzarsi anche in movimento.
Come raccontano il ricercatore Roger T. Hanlon e colleghi in un articolo da poco pubblicato sul Biological Bulletin, il Macrotitopus nuota mantenendo i propri tentacoli uniti e paralleli al corpo per imitare la forma del Bothus e si muove riproducendone i particolari movimenti a pochi centimetri di distanza dalle sabbie del fondale. Un’imitazione molto efficace, che secondo il team di ricerca consente al polpo di tenere alla larga i predatori.
Nonostante le numerose osservazioni compiute, i ricercatori non hanno ancora capito con precisione per quale motivo gli altri cacciatori dei mari si trattengano dall’attaccare gli esemplari di Macrotitopus per farne un buon pranzetto. Il gruppo guidato da Hanlon suppone che numerosi predatori di dimensioni inferiori rispetto al polpo, preda facile e morbida, non attacchino nel timore di avere a che fare con un pesce vero e proprio dotato di scheletro e dunque più difficile da addentare.