Perché vediamo sempre la stessa faccia della Luna?

Area del polo Nord della Luna (credit: http://www.jaxa.jp)

Alcuni giorni fa, chi ne ha avuto la fortuna, ha potuto ammirare come raramente accade la Luna. Il nostro satellite in questi giorni è infatti vicino alla Terra come non lo era mai stato negli ultimi 15 anni; un’occasione per ammirarne la meravigliosa conformazione ad occhio nudo. Nei secoli, il volto della Luna è stato scrutato da poeti, scienziati, marinai… e il nostro satellite, quasi per burla, si è sempre fatto osservare mostrando lo stesso lato. Ma perché vediamo sempre la medesima faccia della Luna?

La motivazione è semplice, ma talvolta appare meno intuitiva di quanto si possa immaginare. La Luna compie una rotazione attorno al proprio asse (ovvero compie un giro completo su sé stessa) in 27 giorni e un terzo, lo stesso tempo che le è necessario per compiere un’orbita intorno alla Terra. Una rotazione un poco più rapida o un po’ più lenta porterebbe la Luna a mostrarsi nel corso del tempo completamente e non solo per metà.

Le rotazioni della Terra e della Luna sono sincronizzate in maniera pressoché perfetta, quasi da sembrare due componenti di un medesimo meccanismo come in un orologio.

Per molti, però, queste spiegazioni non sono sufficientemente convincenti per spiegare il mistero legato alla visione della medesima faccia della Luna. Un semplice esperimento, in questi casi, può aiutare a fugare gli ultimi dubbi. Stando uno di fronte all’altro, fate muovere intorno a voi in cerchio un amico, mentre voi avrete premura di ruotare su voi stessi. Oltre a muoversi in cerchio, il vostro amico dovrà anche girare su sé stesso alla stessa velocità cui vi sta ruotando intorno. Con un po’ di pratica e sincronizzazione, noterete infine di aver compiuto un giro vedendo sempre in faccia il vostro amico.

In mancanza di un amico prendete due arance, piantatevi dentro a ognuna uno stuzzicadenti e allineateli. Poi fate ruotare su loro stesse le arance, facendo compiere un cerchio a un’arancia intorno all’altra. Noterete che i due stuzzicadenti alla fine di un giro si ritroveranno allineati.  Anche in questo caso occorre un poco di pratica e molta sincronizzazione per raggiungere risultati apprezzabili, che consentono comunque di comprendere meglio la dinamica dei movimenti di Terra e Luna nel loro instancabile balletto orbitale.

Anche i satelli di Marte e Giove presentano sempre ai loro pianeti di riferimento una sola faccia. Il fatto che numerose lune si comportino in questo modo non è certo una coincidenza. Quando la Luna era roccia fusa, sulla faccia più vicina alla Terra si sviluppò progressivamente un gonfiore, una sorta di marea nella roccia ancora non solidificata, provocato dall’attrazione gravitazionale del nostro pianeta. Semplificando molto, questa “forza di marea” portò le rocce fluide a salire e scendere ineteragendo con il materiale posto in profondità vicino al nucleo della Luna e rallentandone lentamente la velocità di rotazione. Il fenomeno andò avanti finché vi fu una differenza tra il tempo occorrente alla Luna per ruotare intorno al proprio asse e quello per ruotare attorno alla Terra. Quando il pianeta e il satellite furono in sincronizzazione pressoché perfetta, l’effeto frenante della forza di marea andò attenuandosi, nascondendo così per sempre una metà del suolo lunare al nostro sguardo.