«Siamo estremamente entusiasti per aver scoperto un nuovo composto strutturalmente unico ed estremamente potente per la lotta contro il cancro. Crediamo sarà perfetto per le tecnologie emergenti, in particolare le nanotecnologie, implementate per colpire le cellule tumorali senza effetti collaterali per i pazienti» ha dichiarato il prof. Dwayne G. Stupack, che ha contribuito alla considerevole scoperta.
«In sé il composto non è tossico per il cianobatterio, ma è invece in grado di attivare un processo di morte cellulare nei tessuti del nostro organismo. Quando le cellule che costituiscono i vasi sanguigni iniziano a proliferare, diventano particolarmente sensibili a questo composto» ha spiegato Stupack ai giornalisti.
Secondo i ricercatori il potere di questo nuovo composto sarebbe estremamente efficace. Immaginando, per assurdo, una normale piscina colma di cellule tumorali, sarebbero sufficienti tre milligrammi di ScA (il peso di un chicco di riso) per uccidere tutte le cellule tumorali in pochissimo tempo. Debitamente calibrato, il principio attivo potrebbe dunque essere utilizzato con le moderne nanotecnologie per rendere selettivamente innocue le cellule tumorali: un “bombardamento” estremamente mirato rispetto a quello “a tappeto” della tradizionale chemioterapia.
È naturalmente ancora molto presto per cantare vittoria e dichiarare vinta la guerra alle molteplici forme tumorali a oggi conosciute. La struttura chimica di ScA, estremamente semplice e riproducibile in laboratorio, lancia però una nuova speranza nella lunga e travagliata lotta al cancro. Nessun facile entusiasmo dunque, ma una ragionevole speranza da maturare giorno dopo giorno.