Che cosa rende un gatto domestico docile e giocherellone, o introverso e solitario? Secondo alcuni genetisti, la risposta potrebbe trovarsi nel genoma dei gatti, in quella serie di 20.285 geni che costituiscono il libretto delle istruzioni per “costruire” un felino domestico.
Come è stato riportato sull’ultimo numero della prestigiosa rivista scientifica Science, numerosi gruppi di genetisti si stanno adoperando per completare la mappa del DNA dei gatti. L’ultima sequenza è stata ottenuta analizzando la doppia elica di un gatto abissino di quattro anni. L’analisi appena compiuta è un piccolo passo verso la catalogazione completa dei geni, come è già avvenuto per esseri umani e cani. I professori Stephen O’Brien e Joan Pontius, del National Cancer Institute (Maryland – USA), sostengono di aver già identificato e mappato circa 20.000 geni di gatto, il 95% del completo genoma di questi felini.
La sostanziale somiglianza dell’attuale genoma dei gatti con quello dei loro antenati potrebbe, inoltre, fornire nuovi elementi per lo studio dell’evoluzione di numerose specie. A differenza del cane, il gatto è stato addomesticato dall’uomo in tempi relativamente recenti. Un’approfondita conoscenza del DNA di questi felini potrebbe essere la chiave per comprenderne il comportamento e le abitudini alimentari. Lo studio del genoma di altri mammiferi non consente solo di comprenderne qualità e segreti, ma costituisce anche un’ottima palestra per analizzare con crescente precisione le proprietà del nostro DNA.