Dopo un’attenta analisi, un gruppo di ricercatori ha dimostrato come i lamenti degli animali implichino nella nostra mente una reazione emotiva pressoché identica a quella causata dal pianto di un neonato.
Il test ha evidenziato come le richieste di aiuto degli animali attivino le medesime aree cerebrali attivate dal pianto di un neonato. La corteccia orbitofrontale si è dimostrata come l’area più attiva nel corso dell’intero esperimento. Questa particolare zona dell’encefalo è deputata all’elaborazione dei processi decisionali che ci spingono a compiere un’azione.
La ricerca, a prima vista fine a sé stessa, dimostra invece con chiarezza come alcuni suoni siano pressoché universali nel regno animale. Pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B, lo studio mette in stretta relazione l’ascolto di particolari suoni con reazioni, spesso istintive, tese a preservare la conservazione di una specie.